TROTTA E IL FROSINONE, DAL LUNGO CORTEGGIAMENTO AL MATRIMONIO

 In Prima Squadra

Tanto tuonò che alla fine piovve… Trotta. Scherzi a parte, tra il Frosinone e Marcello Trotta, attaccante classe ’92 di Santa Maria Capua Vetere, un gigante di quasi 1.90, il giorno del ‘matrimonio’ calcistico è finalmente scoccato.  L’ex punta del Crotone nella scorsa stagione di serie A, in estate era tornato al Sassuolo, club al quale si era legato proprio nel campionato in cui il Frosinone lo aveva cercato con insistenza. Ma Trotta preferì gli emiliani che all’epoca lottavano per l’Europa. Era il campionato 2015-’16, Trotta giocava nell’Avellino, il Frosinone cercava un attaccante esattamente per provare a salvarsi come oggi. Ci fu una missione dei plenipotenziari canarini ad Avellino,  si trattò a lungo, Trotta però scelse diversamente. Adesso invece i tempi sono maturati.

Il bomber campano – alle spalle come vedremo ben 5 anni di Inghilterra – ha caratteristiche importanti: mobile, reattivo, rapido nonostante la fisicità. Ma deve rispolverarle dopo metà stagione in stand-by. Finito ai margini della formazione allenata da De Zerbi che gli preferiva Boateng (passato a sorpresa al Barcellona), Babacar, Matri e spesso anche il giovane Odgaard. Eppure Trotta arrivava la sua migliore stagione nella massima serie: 34 presenze col Crotone e 7 reti.

Gli albori calcistici di questo ragazzone facevano presagire subito che per lui la grande ribalta sarebbe arrivata. Nelle scuole calcio segna valanghe di gol e non passa inosservato, tanto che nel 2004 approda al Napoli. Brucia le tappe, cresce fisicamente, non smette di segnare. È alto e grosso ma anche tecnico, rapido, veloce. Con lui, negli Allievi Nazionali, ci sono anche Sepe oggi al Parma, Maiello, Insigne. Fa tutta la trafila delle giovanili, convocato in Under 16, abbandona l’Italia appena quindicenne per volare al Manchester City. Il sogno inglese, la scuola inglese che per quel tipo di attaccanti stravede. Cinque anni Oltremanica. Ma presto si trova a scontrarsi con la cruda realtà: tanti prestiti, rimpianti e – nonostante il talento – pochi gol, appena 22 dal 2011 al 2014 vestendo le maglie di Fulham, Wycombe, Watford, Brentford, Barnsley.

Il richiamo dell’Italia si chiama Avellino, dove resta un anno e mezzo e mette a segno 13 reti. Quella esperienza parallelamente all’exploit in Under 21 sotto la guida del ct Di Biagio lo fortifica. Passa quindi, come detto, al Sassuolo. Poi a Crotone, con 66 presenze e 10 reti totali. La seconda stagione sicuramente più importante della prima anche se culminata con la retrocessione dei ‘pitagorici’. Adesso però la stagione infinita dei prestiti è terminata. Trotta e il Frosinone insieme. Per correre verso la salvezza.

Giovanni Lanzi

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