TIFAVA NESTA DAVANTI ALLA TV E OGGI E’ NEL SUO STAFF, SACCUCCI: “IL FROSINONE E’ LA MIA FELICITA'”

Laurea Triennale in Scienze Motorie, ad un anno dalla Specializzazione. Arrivato nel club giallazzurro come stagista da Tor Vergata, dopo due anni di Primavera è nel team della prima squadra: "In estate quasi non credevo alla chiamata del direttore Salvini". Si occupa dell'analisi dei dati di ogni singolo giocatore e collabora con i preparatori Vaccariello e Capogna
 In Primi Piani

Mescola tra loro bravura e quel pizzico di fortuna che ti fa essere al posto giusto nel momento opportuno. E il cocktail fa… furore.  «La mia vita professionale è cambiata la scorsa estate. Quasi non credevo alla chiamata del Direttore Ernesto Salvini. Lo dico sinceramente: non me lo aspettavo». Bravura e un pizzico di fortuna, appunto. Michele Saccucci, 25 anni il prossimo 3 dicembre (è del 1994), per due stagioni in tandem con il professor Patrizio Ianni come preparatore atletico della formazione Primavera giallazzurra allenata da Davide D’Antoni, dallo scorso mese di luglio è entrato nello staff di Alessandro Nesta. «Arrivai qui a Frosinone da stagista attraverso la mia Università, ora lavoro fianco a fianco con mister Nesta del quale ho apprezzato da bambino le gesta del grande campione. Fatemelo dire, un bellissimo sogno. Ma anche la realtà di lavorare in uno staff altamente professionale. La felicità per un ragazzo della mia età è anche questa: svolgere il lavoro che ho sempre immaginato di fare, in un ambiente davvero eccellente».

Michele è di Carpineto Romano, ha fatto il Liceo Scientifico a Colleferro e poi ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Motorie a Tor Vergata. Ora è ad un anno dal traguardo della specializzazione in Scienze e tecniche dello Sport sempre presso la stessa Università. Il calcio inevitabilmente nel suo dna, ha giocato fino in Eccellenza con la squadra del suo paese, la Semprevisa: «Poi ho scelto gli studi ma nel frattempo – racconta Michele – ho iniziato nel 2014 a fare l’istruttore della Scuola Calcio locale, ruolo che nell’ultimo anno a Carpineto e quindi fino al maggio 2018, ho svolto in parallelo con quello di preparatore nella Primavera». Ma il ‘prof’ Saccucci non si è limitato solo al calcio: «Sono stato anche preparatore atletico della squadra femminile di pallavolo di Carpineto, dal 2016 al 2018». Sport a tutto tondo, quindi. Ed un curriculum davvero interessante: buona conoscenza della lingua inglese, ottima capacità di relazionarsi in team, buone capacità di organizzazione del lavoro.

Nello staff di Nesta si occupa dell’analisi dei dati. Che lui immagazzina, elabora attraverso dei software appropriati e mette a disposizione dei colleghi dello staff. «Serviva una figura che si occupasse, appunto, dell’analisi dei dati relativi al lavoro svolto dai calciatori rilevati dai gps che ogni elemento della prima squadra porta con sé sia durante gli allenamenti che in partita. L’analisi di queste informazioni permette di avere dei valori che rappresentano materia di un lavoro articolato all’interno dello staff. I preparatori e i tecnici che sono così in grado di valutare l’andamento di ogni singolo elemento della rosa e elaborare il carico dell’allenamento successivo. Diciamo che nelle due stagioni con la Primavera svolgevo lo stesso tipo di lavoro. Le differenze? In Primavera devi cercare di catturare l’attenzione ed è naturale per l’età che hanno, perché i ragazzi tendono ad essere un po’ superficiali; in prima squadra c’è gente altamente consapevole del lavoro che svolge in ogni istante del giorno».

E quanto il calciatore si informa sulle proprie performances? «Chiedono, senza dubbio. Chiedono spiegazioni sui dati, d’altronde ne va della loro crescita professionale».

Chiaramente l’impegno di Michele – un ragazzo che sembra tagliato ad hoc per serietà, professionalità ed umiltà dell’intero staff di Nesta – va anche oltre: «Sono di supporto ai professori Vaccariello e Capogna sul campo e in palestra. A completa disposizione per la prima squadra».

Michele Saccucci quando la squadra gioca in trasferta, è immancabile al campo di allenamento, al Centro Sportivo di Ferentino: «In quella giornata curo gli allenamenti dei calciatori che non sono convocati o quelli che stanno seguendo un percorso di recupero dopo un infortunio».

A poco meno di 25 anni, la prima stagione in un campionato professionistico. Michele è rimasto il ragazzo con i piedi ben piantati a terra: «E’ un sogno realizzato, lo ripeto. Posso anche confessare che dentro di me pensavo che un giorno o l’altro ci sarei arrivato dentro uno staff di un club professionistico. Ma io non si fermo: guardo sempre avanti. Ho tutto da imparare al fianco di ogni singolo componente di questo team. Io debbo solo tenere gli occhi e le orecchie aperte, capire tutto quello che ruota attorno ad una squadra professionistica. Debbo dire che vivo con la massima concentrazione il mio lavoro quotidiano, cercando di dare sempre il meglio».

E la presenza di un totem del calcio mondiale da calciatore come Alessandro Nesta? «Sono cresciuto vedendo le sue partite, a primo impatto è stata un’emozione unica. Ma tutto lo staff è composto da persone che hanno permesso di inserirmi al meglio, nonostante abbiano grandi esperienze e conoscenze. Si sono messi a mia disposizione cerando di aiutarmi in ogni passo quotidiano. Se posso dirlo in poche parole: non ho sentito mai le distanze tre me e loro».

L’obiettivo? Perché per forza di cose uno chiama l’altro, guai a fermarsi a pensare, soprattutto a 25 anni: «Questa del Frosinone per me è una famiglia. E’ chiaro che vorrei arrivare un giorno ad essere io il preparatore atletico di una squadra professionistica. Intanto studio nell’ambiente migliore per diventarlo».

La famiglia ha un ruolo importante: «I miei genitori hanno sempre sostenuto e assecondato la mia scelta. Mi lasciano i miei spazi, sono strafelici. Spazi quasi esclusivamente lavorativi e di studio, perché quando sei immerso in una realtà come questa devi imparare anche a saper rinunciare a quelle cose che ha normalmente un giovane della mia età. Ma lo voglio ribadire ancora: per me è un piacere essere qui e quindi per il bene del Frosinone si possono anche fare delle rinunce, dei sacrifici… Sono giovane, so che un giorno qualcosa indietro mi tornerà. Quindi, sempre col sorriso e felice di quello che faccio». Applausi…

Giovanni Lanzi

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