La risposta con lo Spezia tacita tanti 'boatos' e giudizi 'tranchant'. La classifica avulsa con le dirette rivali costringe a cercare sempre bottino pieno

TESTA, QUALITA’ E FIATO: L’IMPERATIVO E’ CONTINUITA’. PERCHE’ NON RESTA CHE VINCERE

Ad Empoli venerdi prossimo la prova del nove e il Frosinone in questo mini-torneo adesso deve caricare a pallettoni gli attaccanti. Con loro in gol la strada per la serie A è spianata. Intanto nel resto della 32.a giornata ballano le punte
 In Il Punto

Il calcio insegna come la prudenza nei giudizi non sia mai troppa. Soprattutto a quando ci si affretta ad esprimere concetti tecnico-tattici tout-court, senza preamboli, ‘tanto per’. Del tipo bianco o nero, campione o brocco in un battibaleno. Prudenza, allora. Perché poi fare giravolte spaziali è complicato. L’espressione massima del calcio è un pallone che rotola. E allora “mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, come amava dire in una della sue proverbiali massime Giovanni detto ‘Giuan’ Trapattoni. Il Frosinone di Alessandro Nesta – indicato da più parti in crisi – nel giro di 95’ giocati come solo questa squadra sa fare, costringe lo Spezia a tornare a mani vuote. Ma costringe anche a giravolte spaziali tanta, troppa gente. E’ vero che tra Trapani, Cittadella e Chievo i giallazzurri avevano raschiato il fondo. Ma Nesta, con un esercizio dialettico mica male, aveva fatto intendere che una squadra ‘esperta’ come il Frosinone aveva bisogno di più tempo di altre magari più giovani. Prima o poi lo scotto di questa ripartenza più atipica della storia colpisce tutti. Perché i calciatori sono essere umani e non robot.

VITTORIA CHIAMA VITTORIA – Ad Empoli la prova del nove. L’imperativo è continuità. Non resta che vincere alla truppa di Nesta. Perché lo dice la classifica più di quanto non lo esprimano le distanze e perché lo dice anche la classifica avulsa che non sorride con nessuna delle squadre che sono davanti al Frosinone (il Crotone a 55 in attesa dello scontro diretto, il Pordenone, il Cittadella) e con un paio di formazioni alle spalle (Spezia e Chievo). Ecco perché non resta che vincere con chi capita e dove capita – a cominciare venerdi sera in casa dell’Empoli dell’ex Marino – senza fare calcoli astronomici che i giallazzurri non possono permettersi. Ragionando partita dopo partita ma con la testa mentalizzata sull’obiettivo principale.

TURN-OVER, PSICOLOGIA, ROHDEN E PAGANINI – Diciannove giocatori ruotati nelle 3 formazioni iniziali dopo l’esordio di Trapani, 17 gli avvicendamenti in corsa nelle 4 partite fin qui disputate. Nesta ha attinto a piene mani dai 5 cambi in 3 partite su 4, contro lo Spezia appena 2 sostituzioni. E un gol decisivo – il 3° della stagione – che arriva dalla panchina. Anche questo è un segno del destino: non sempre cambiare tutto per il dovere di farlo ti permette di vincere le partite. Il tecnico giallazzurro è stato bravo a non alterare quell’equilibrio che gli 11 in campo avevano trovato: ha dosato quel tanto di turn-over e psicologia. Ha tolto Ciano, grande prestazione la sua per un tempo abbondante, mettendo esperienza e motivazioni di Dionisi e ha tolto Novakovich che aveva corso dietro a tutti, optando per la spinta emotiva e la ‘verve’ di Paganini. E, piazzando Rohden sulla trequarti, soprattutto nel quadrante decisivo della gara, ha messo in evidenza dove il Frosinone potrà trovare il valore aggiunto in questo gran finale da giocare con testa, fiato e qualità. Lo svedese è un gran giocatore, capace di liberare delle energie nello scatto breve ma anche nello strappo più lungo. Un solo difetto: dovrà migliorare la capacità di mettere a fuoco la porta avversaria. In difesa nessun rischio particolare, tranne quel pallone lasciato a Mora sui titoli di coda e che poteva costare carissimo se non si fosse immolato Brighenti. In partita che durano ormai 100’ totali, gli assalti all’arma bianca sono sempre un pericolo.

LE ALTRE – Il Benevento che perde fa notizia, che perde 3-0 ancora di più (l’unico ko rimediato in questa stagione è stato il 4-0 di Pescara, ndr) ma le motivazioni sono sempre quel ‘quid’ in più che conta che nella testa di un calciatore di qualsiasi campionato e  latitudine. Tantopiù che di fronte c’era un Crotone che di motivazioni ne aveva in quantità in industriali, tantopiù se il Crotone monta letteralmente sulle ali del suo Airone, l’attaccante Simy che mette a segno la sua prima tripletta in maglia rossoblu e tocca quota 14. La 32.a giornata dei Cadetti è stata quella degli attaccanti: una doppietta di Mancuso rimette l’Empoli sulla scia dell’ultimo posto nei playoff dove il duello è tutto toscano visto che il Pisa non molla l’osso e si prende la vittoria con il Cittadella (2-0). Veneti in panne dopo 7 vittorie. Per la squadra di D’Angelo apre il bomber Marconi (13° sigillo) e raddoppia Marin. La Salernitana doveva dare delle risposte e le ha date nella partita più complicata, il derby con la Juve Stabia che precipita in piena zona playout (oggi farebbe lo spareggio con l’Ascoli). Due a uno per i granata che pure avevano perso dopo 5’ il difensore centrale Aya per espulsione (alla prossima i campani avranno 4 squalificati in totale). Anche qui serata degli attaccanti nel bene e nel male: lo stabiese Forte (pedina del prossimo mercato) impatta la rete salernitana di Akpa Akpro ma Gondo a 7’ dalla fine piazza il colpaccio con la difesa stabiese che dorme.

In bassa quota il Trapani vede gli spettri più di quanto non ne veda già in condizioni normali ma poi batte il Livorno 2-1. In gol, nemmeno a dirlo nella serata degli attaccati, Dalmonte e Pettinari. La zona playout per i siciliani è 4 punti più sopra e venerdi la squadra di Castori dovrà andarsi a prendere la speranza in casa del Chievo in un turno che vedrà diversi incroci di tutti i tipi. La Cremonese incassa tre punti nella sfida col Pescara, firma di un ex, il centrocampista Valzania per ora la squadra di Bisoli (squalificato) si tira fuori dalla lotta playout anche se di una misura.

Perugia, solita incompiuta. Nonostante le assenze che pure aveva il Pordenone. La squadra di Tesser in corsa perde anche il portiere Di Gregorio e Barison ma vince 2-1. I grifoni chiudono in 10 per il rosso a Falzerano, Cosmi infuriato. Alla classifica degli umbri (che nel prossimo turno avranno anche un paio di squalificati)  mancano 4 punti per la salvezza ma il bilancio è tutt’altro che positivo per una squadra che vanta il capocannoniere del campionato, Iemmello e quello che era considerato ad inizio stagione come miglior portiere della B, Vicario. Entella e Chievo fanno passi in avanti, 1-1 il finale con un tempo per parte. I liguri cercano la salvezza, i veneti un sogno. In zona playout-retrocessione batte il passo il Cosenza in casa con l’Ascoli: nessuno poteva perdere, alla fine decide Scamacca e per Dionigi è la prima vittoria sulla panchina bianconera. Ma ci sarà da battagliare per tutti, da qui alla fine. E il Frosinone in questo mini-torneo deve caricare a pallettoni i suoi attaccanti. La spinta che serve per correre verso la serie A.

Giovanni Lanzi

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