Appena 3 punti in classifica per i 'ramarri' che da inizio stagione hanno già avvicendato Paci e Rastelli, richiamando alla guida il tecnico della storica promozione tra i Cadetti

TEDINO PROVA A FAR EMERGERE LE QUALITA’ DEL PORDENONE

Nella settimana di avvicinamento alla partita di sabato al 'Benito Stirpe' tanti i punti interrogativi sulla formazione ma tre certezze: out Mensah, Misuraca e lo squalificato Falasco
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Cinque allenatori in poco più di un anno. Una salvezza conquistata la scorsa stagione (squadra da Tesser a Domizzi) e ad oggi una situazione di classifica che definire abbastanza complessa appare un eufemismo. Il Pordenone 2020-’21 passato dalle mani infruttuose dell’esordiente Paci a quelle affatto proficue dell’esperto Rastelli, si è consegnato a mister Tedino – un vate da quelle parti – nella speranza di cambiare un trend che già obbliga a programmare una lunga rincorsa. Addirittura in casa Pordenone si parla già un obiettivo massimo: agganciare la zona playout. Ma non per questo l’organico dei ‘ramarri’ è da sottovalutare, nelle ultime gare ha dato segnali importanti con Cremonese e Pisa, riportando due pareggi e contro l’Ascoli (0-1) non ha meritato la sconfitta.

Infatti in estate la rivoluzione del patron Lovisa e del ds Berrettoni aveva ottenuto i favori della critica al termine della campagna acquisti-cessioni. Ma evidentemente gli addii – in particolare al difensore Vogliacco (di proprietà del Genoa) e al trequartista Calò (entrambi al Benevento), quello a Ciurria e Finotto (al Monza), Berra (Pisa), Mallamo (Teramo) e all’attaccante Musiolik (tornato in Polonia) – probabilmente non sono stati puntellati a dovere o magari non è scoccata la scintilla in grado di amalgamare vecchi e nuovi.

Al terminal arrivi sono sbarcati elementi comunque importanti per la categoria. Parliamo dei centrocampisti Petriccione (Crotone) e Zammarini (di rientro dal Pisa), dei compagni di reparto Kupisz (Salernitana) e Pinato (Cremonese), dell’attaccante esterno Folorunsho (Reggina, via Napoli), dell’ala destra-fantasista Ciciretti (Chievo), della punta centrale Tsadjout (scuola Milan, proveniente dal Cittadella). Ai quali si sono aggiunti l’altro centrocampista Onisa (Imolese), il terzino destro El Kaouakibi (scuola Bologna, proveniente dal Sudtirol), i difensori Sabbione (Bari), Valietti (Carrarese) e Perri (Ravenna), gli attaccanti esterni Mensah (Triestina) e Cambiaghi (Reggiana), le punte centrali Sylla (Siena) e Pellegrini (Gubbio ma di proprietà del Sassuolo).

Gruppo che si è andato a miscelare con lo zoccolo duro composto dai terzini Falasco e Chrzanowski, l’attaccante Butic, i portieri Perisan e Bindi, i difensori centrali Bassoli, Barison, Camporese e Stefani, i centrocampisti Misuraca, Pasa e Magnino.

Come si schiererà a Frosinone la squadra di Tedino (4-3-1-2 o 4-3-3 ma an che un più coperto 4-4-1-1) e con quali giocatori è al momento un bel rebus anche per la lista di dubbi che ci sono. Una certezza riguarda le assenze di Misuraca e Mensah. Sabbione, uscito in avvio di gara con i marchigiani, è un punto interrogativo, al pari di Kupisz, Valietti, Chrzanowski e Tsadjout. Di sicuro ci sarà il rientro sull’out basso di destra del terzino El Kaouakibi, a sinistra invece mancherà lo squalificato Falasco che ha un bel tiro. Chance probabile in mezzo al campo per Petriccione, davanti a Perisan posto assicurato per Camporese in coppia con Barison se Sabbione non dovesse farcela, in attacco da valutare le condizioni dell’ex Cittadella e Milan, Tsadjout mentre Folorunsho sarà sicuramente della sfida.

Giovanni Lanzi

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