SAMMARCO AVVISTA ‘QUOTA 100’ IN GIALLAZZURRO: “VINCERE PER CONSOLIDARCI”

 In Senza Categoria

FERENTINO – Di fronte a taccuini e telecamere nella settimana che porta alla sfida casalinga con il Parma è la volta di Paolo Sammarco. Uno dei perni della mediana giallazzurra da quel gennaio 2015 quando approdò in maglia giallazzurra proveniente dallo Spezia.

Paolo, hai un ruolino di marcia invidiabile per un 34enne: lo scorso anno hai saltato la gara di Perugia dove eri in panchina, quest’anno 12 partite su 12, di cui 9 complete. Domenica prossima sarà anche la tua centesima partita con il Frosinone: 94 in campionato, 2 di playoff e 4 di Coppa Italia. Come ti piacerebbe festeggiare questo traguardo speciale?

«Ovviamente mi piacerebbe festeggiarlo con un risultato positivo da parte della squadra. Perché comunque abbiamo bisogno di consolidare la classifica e di rendere lo stadio nuovo una fortezza, come deve diventare. Per quanto riguarda invece l’aspetto numerico in sé, non ci bado molto. Sono contento di queste 100 presenze con la maglia del Frosinone anche perché diventerà la squadra dove ho militato maggiormente e quindi è un onore per me. Quanto agli altri dati fanno parte del gioco. Ci sono annate in cui va un po’ meno bene, con gli infortuni che rallentano le presenze. Per ora per quanto mi riguarda sta andando tutto per il meglio».

Voi state alternando la mediana a tre e la mediana a due. In quale ti trovi meglio? E in una mediana potresti fare il centrale?

«Penso che abbia risposto spesso anche negli altri anni a questa domanda. Ad esempio quando giocavamo a due con mister Stellone. Detto questo, me piace giocare mezz’ala, mi piace inserirmi. Poi negli anni ho imparato a giocare un po’ in tutti i ruoli, l’anno scorso con Marino ho giocato anche davanti la difesa prima dell’arrivo di Maiello. E’ un adattamento che accetto tranquillamente perché con una certa maturità sono riuscito a cambiare spesso ruolo e atteggiamento».

Quando giochiamo a tre in mezzo al campo concordi sul fatto il centrale di centrocampo verticalizza poco il gioco? E che quindi non è un problema degli attaccanti che fanno pochi gol?

«Dipende dalle partite. In alcune probabilmente è vero. In altre partite, come ad esempio con la Cremonese, abbiamo tirato tante volte verso la porta. Siamo in un periodo in cui non ci viene facilissimo creare, a parte la partita con la Ternana nella quale loro ci hanno lasciato tanti spazi. Sicuramente un miglioramento da parte nostra deve esserci a livello di gioco, associata ad una migliore condizione generale».

Non è un momento semplice a livello di infortuni. E quindi viene chiesto un superlavoro a chi è in condizione ottimale. Come imparate a gestire le forze e le risorse?

«E’ dall’inizio dell’anno che facciamo in conti con questa situazione tra squalifiche e infortuni. E le scelte sono state obbligate per tutti i reparti tranne che per la difesa dove per fortuna non ci sono stati problemi. C’è poco da dire, bisogna stringere i denti e fare in modo di non far sentire il peso delle assenze anche se sono elementi importanti quelli che al momento abbiamo fuori per problemi fisici».

Arriva il Parma, valori tecnici importanti al di là di qualche pausa che ha avuto. E’ una gara sulla quale pesa la pressione di dover vincere per forza o va affrontata al di là dei calcoli della classifica?

«La classifica è in evoluzione. Noi dobbiamo giocare le partite cercando di vincerle. Sapendo che tutte sono difficili. Il Parma è stato costruito per primeggiare però in queste 12 partite la squadra che ha messo più in difficoltà è stata la Ternana che in classifica è una delle ultime. Quindi tutto lascia il tempo che trova, anche tanti discorsi che si fanno. Quanto alla pressione, ce l’abbiamo addosso dall’inizio dell’anno, dobbiamo essere bravi a non sentirla a darci forza tra di noi, perché poi alla fine è dentro lo spogliatoio che escono gli uomini veri. Nei momenti di difficoltà quando bisogna prendersi le responsabilità, bisogna fare un passo alla volta tutti insieme».

C’è una sensazione di equilibrio in questo campionato. Che idea si sta facendo Paolo Sammarco, al di là della classifica?

«Equilibrio totale. Non vedo squadre poco attrezzate, al contrario ne vedo tante che hanno sostanza. E più degli altri anni, ogni squadra può dire la sua. Poi c’è il discorso della qualità del campionato che lascia il tempo che trova. Non si potrà fare un paragone con quello in cui c’era il Napoli però la qualità che c’è in questa serie B non è male a mio parere».

Che differenza c’è a tuo parere tra la presenza di Soddimo alto a sinistra o quando da quella parte si trova a giocare Dionisi o Ciano? Voi a centrocampo lo sentite maggiormente questo cambiamento?

«C’è differenza sicuramente per caratteristiche dei singoli. Lo scorso anno Danilo è stato abituato a giocare mezz’ala ed anche se è un elemento di fantasia che va a cercarsi gli spazi in giro per il campo, quando c’è da dare una mano non si tira mai indietro. Gli attaccanti, in quanto tali, hanno chiaramente meno predisposizione al sacrificio alle loro spalle».

Dal punto di vista psicologico, quanto è importante la preparazione della gara da parte di mister Longo. Con il Palermo ad esempio disse che affrontavamo la squadra più forte del campionato, prima di Venezia che i lagunari erano ostici. A nostro parere il Frosinone è più forte del Parma e proprio dal punto di vista psicologico cosa si può fare in più?

«Con il Palermo eravamo disposti uomo contro uomo, partita preparata per non perdere i duelli. A Venezia ci siamo trovati una squadra chiusa, su un campo più piccolo del Matusa e rivedendola col mister in settimana possiamo dire di aver giocato un’ottima partita. Loro avevano una linea di 5 difensori, più 3 centrocampisti e i 2 attaccanti che difendevano a 40 metri ed in quel caso è difficile creare. Credo che il Parma non verrà a giocare alla garibaldina a Frosinone. E’ una squadra strutturata, con gente esperta e sa benissimo che noi faremo la partita. Bisognerà essere bravi, pazienti, saper gestire la palla e colpire nei momenti giusti senza sbilanciarsi. Perché loro giocheranno molto di rimessa, con i due esterni che sono, come si dice, due ‘schegge’».

Ufficio Stampa

Frosinone Calcio

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