RIMONTA SFIORATA, IL FROSINONE U16 PERDE 3-2 COL MILAN E VA FUORI. NEGATO UN RIGORE Al 91′
MILAN: Moleri, Cattaneo (18’ st Bassoli), Oddi (14’ st Giosuè), Grassi, Cretti, Bosisio, Di gesù, Capone, Colombo (18’ st Locati), Lusciatti, Cudjoe.
A disposizione: Paloschi, Auletta, Magli, Crescente, Robbiati, Romeo.
Allenatore: Monguzzi.
FROSINONE: Renzi, Perlingeri, Nigro, Giordani (28’ st Di Bono), Santarpia, Mattei (Mazzanti), Coccia, Selvini (22’ st Santi), Morelli (36’ st Rimedio), Luciani, Ricci Smith (22’ st Cifarelli).
A disposizione: Salvati, Marino, Santi, Aceti.
Allenatore: Galluzzo.
Arbitro: Croce di Novara; assistenti: Chimento di Saronno e Travaini di Busto Arsizio.
Marcatori: 2’ e 27’ pt Colombo, 25’ pt Bosisio, 6’ pt Selvini, 13’ st Luciani.
Note: ammoniti: 21’ st Selvini, 25’ st Di Gesù; 46’ st Rimedio.
MILANO – Si chiude al ‘Vismara’ di Milano contro i rossoneri l’avventura dei giallazzurri di Galluzzo nei playoff del campionato nazionale Under 16. Il Frosinone esce sconfitto per 3-2 ma sfiora addirittura una ‘remuntada’ che avrebbe avuto del sensazionale. I giallazzurrini pagano l’approccio contratto dovuto all’importanza della partita e dell’avversario ma comunque hanno disputato una grande grande e tornano a casa a testa alta orgogliosi di una annata positiva. Resta forse quel pizzico di rammarico dovuto all’atteggiamento iniziale che ha pesato sul risultato ed anche per un rigore solare non concesso all’ultimo minuto di recupero.
Nei primi 6’ già due reti. Al 2′ rimessa laterale in zona avanzata da parte della squadra di casa, Colombo riceve al limite dell’arte, si gira e calcia forte e preciso all’angolino trovando il vantaggio. La risposta del Frosinone è immediata: bellissima azione di prima tra Perlingieri, Luciani e Morelli che serve in profondità Ricci che da solo davanti al portiere è altruista e serve Selvini che a porta vuota pareggia. La partita è bella ed è entrata subito nel vivo, in barba a tutte le ipotesi di tatticismo.
Al 12′ cross di Perlingieri per Morelli che si trova tutto solo in area ma l’attaccante riesce solo a sfiorare la palla. Al 16′ tocca al Milan farsi di nuovo pericoloso con una azione simile a quella che aveva portato al provvisorio vantaggio, con il solito Colombo che si gira e calcia forte all’angolino ma Renzi respinge. All’improvviso il Milan passa di nuovo. Corre il 25′, disattenzione su calcio d’angolo e gol di Bosisio. I giallazzurrini perdono le misure e il Diavlo fa tris. Al 27′ leggerezza di troppo a centrocampo, palla recuperata da Luscietti che serve Colombo al quale non resta che insaccare. Il Frosinone sotto di due reti si rialza. Al 29’ grande palla di Perlingieri per Luciani che calcia bene ma il portiere mette in angolo. Al 33′ schema su angolo, batte Coccia che trova Mattei ma il pallone impatta la traversa.
La formazione allenata da Galluzzo inizia la ripresa alla garibaldina. Al 6′ Ricci serve Selvini ma il tiro viene parato. Tre minuti dopo ancora schema su angolo, Coccia trova Perlingieri che colpisce a colpo sicuro trovando il miracolo del portiere milanese. Il Frosinone non molla la presa, il Milan è un po’ sulle gambe. Al 12 Coccia recupera palla, imbuca per Morelli che se ne va sul fondo superando un avversario e serve Luciani in area che non sbaglia e accorcia le distanze. La partita è bellissima. Con continui capovolgimenti di fronte. Al 14′ gran tiro da fuori di Cretti che trova la traversa a dirgli di no. Poi è Renzi protagonista sul tiro a botta sicura di Cudjoe. Torna a farsi notare il Frosinone che prepara il rush finale. Al 31′ Morelli serve bene Santi ma il tiro è alto, al 42′ Nigro e Mazzanti strappano palla dai piedi del Cretti con un pressing asfissiante, Nigro serve Cifarelli in area da solo che però conclude alto.
L’ultimo episodio però fa recriminare e parecchio. Al 45′ grande palla di Luciani per Rimedio ma il primo tiro è deviato dal difensore. Ancora Rimedio va a riconquistare palla, anticipando nettamente il portiere in uscita che lo travolge. Per il direttore di gara è tutto regolare. Il Milan passa, il Frosinone esce a testa alta con più di qualche rimpianto.
Giovanni Lanzi
