Nelle ultime sette stagioni la massima quota-salvezza è stata toccata nel 2016-'17 dalla Ternana, con 49 punti. A 14 giornate dalla fine, con 42 punti sul tavolo, il primo step è evitare guai

PRIMA SCACCIARE I FANTASMI, POI CORRERE PER UN POSTO AL SOLE

I canarini sono a -4 dall'ultimo vagone-playoff, a -9 dal Monza e +7 da Brescia e quella Cremonese che va tenuta a distanza già da sabato. Per lo sprint, tutti coinvolti. Con un Rohden e un Ciano in più nel motore
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A -4 dall’ultimo posto utile per i playoff, a -9 dal secondo posto ma anche a +7 da Cremonese e Brescia che si dividono il primo carro che porta alla lotteria dei playout. Il Frosinone – che non scatta per ora in avanti dopo lo scialbo pareggio casalingo con il Pescara che si era presentata al ‘Benito Stirpe’ da Cenerentola – può però benedire il passo falso del Pordenone e il pareggio del Pisa che hanno permesso alla squadra di Nesta di tenere la nona posizione in classifica. A questo punto del campionato, un confronto diretto si gioca inevitabilmente su più campi, tanti e tali sono gli intrecci da formazioni anche non contigue di classifica. A 14 giornate dalla fine della stagione regolare, con 42 punti sul tavolo, il pareggio casalingo con gli abruzzesi non ha pregiudicato ancora nulla in proiezione playoff ma lancia un sussurro che è come una sorta di invito a guardare con attenzione quanto accade alle spalle.

PRIMA LA SALVEZZA IN TASCA – La quota-salvezza dovrebbe attestarsi attorno ai 48 punti, bisogna anche fare di questi calcoli. Un dato numerico che dovrà essere confortato dal cammino da qui alla fine della regular season. Possiamo però attingere ai precedenti in materia: nelle ultime 7 stagioni di B non si è mai arrivati a 50 punti per conquistare la permanenza nella categoria. La massima quota salvezza è stata quella della Ternana nel campionato 2016-’17, 49 punti. La scorda stagione il Cosenza di salvò con 46 punti, nel 2018-’19 la quota minima, 39 punti del Livorno. Nel 2017-’18 i 46 punti dell’Ascoli, nel 2015-’16 i 45 punti della Salernitana, nel 2014-’15 i 47 dell’Entella e nel 2013-’14 i 47 del Varese. Tagliato quel traguardo che sarebbe sicuramente di minima se si considerano investimenti e uomini a disposizione, si potrà pensare di giocarsi tutte le carte residue per centrare i playoff. Che, senza pubblico, saranno l’ennesima lotteria ma che i giallazzurri potranno disputare come al solito da vera mina vacante. E recitare ancora il ruolo dei protagonisti.

TUTTI COINVOLTI PER LO SPRINT – La squadra di Nesta dal 16 febbraio 2020 (vittoria sul Perugia 1-0 in casa) al 19 febbraio 2021 (0-0 con il Pescara in casa) ha disputato 22 gare interne comprese le 2 dei playoff, vincendone appena 5, delle quali 3 in questo campionato). Sabato la trasferta di Cremona mette di fronte una formazione che con l’arrivo di Pecchia ha migliorato la fase difensiva e ha caricato le responsabilità in zona gol sulle spalle di Ciofani che da alcuni dati statistici (La Provincia di Cremona, ndr) è l’attaccante che tira di più in porta, ben 51 volte. Ma i grigiorossi sono anche una squadra che nelle ultime 5 gare interne ha vinto 1 volta. Nesta più volte ha dichiarato che per vedere ruotare per bene il meccanismo è necessario recuperare uomini-chiave. Tra questi c’è sicuramente Rohden (match-winner dell’andata), l’uomo che con Ciano – grave la sua assenza per ovvi motivi, ma il tempo lontano dai campi sta per scadere – sa cucire l’abito in maniera pressoché perfetta quando la condizione lo assiste. Ma ci sono anche tutti quei giocatori – da Mattia Vitale a Gori passando per Boloca (fermatosi in queste ore), Carraro e tutti gli altri – che nel momento di massima difficoltà del Frosinone per la falcidia dell’organico dovuta al Covid hanno saputo dare delle risposte al tecnico. E’ il massimo coinvolgimento di tutti che può creare quell’alchimia vincente che permette di lasciare alle spalle le paure e dà forza per risalire la corrente.

LE ALTRE – E’ stata l’ennesima giornata delle rimostranze da parti di molti club. C’è anche chi è andato oltre, preparando un dossier di errori arbitrali: ben 10 sarebbero da inizio stagione. La società del presidente Campedelli si sente danneggiata nella gara persa 1-0 a Monza, dove nel frattempo è tornato al gol Balotelli. Un rigore non concesso e un gol annullato a detta dei veneti. Monza che sale a -3 dall’Empoli che non va oltre l’1-1 in casa del Pisa, quarto pari di fila per gli uomini di Dionisi. Una corazzata con i motori da troppo tempo in stallo.

Terzo in classifica è il Venezia che si prende quasi un tempo di vacanza con l’Entella (0-2) e poi vince in rimonta 3-2. Risale la Salernitana che non dà scampo all’Ascoli, anche i granata erano al quarto pareggio e questo dato statistico dovrebbe far pensare che i toscani di Dionisi possano essere ad un passo dalla vittoria. Paura al ‘Del Duca’ per il malore che ha colpito (per la seconda volta in 4 mesi) il polacco della Salernitana, Dziczek, salvato dal pronto intervento del compagno di squadra Di Tacchio e poi dalla tempestività di entrambi gli staff sanitari. Una pagina da approfondire, per evitare drammi come quelli di Taccola, Curi e Morosini tanto per restare in Italia. La squadra di Castori ritrova anche il bomber Tutino, doppietta in 20’. Ascoli sempre in enorme difficoltà, terz’ultimo. La squadra ha avuto anche gli opportuni aggiustamenti ma per ora si vede poco in termini di punti e posizioni. Il Cittadella invece si conferma squadra lunatica: la vittoria di Pordenone aveva gasato i granata, ci ha pensato la Reggiana con un tris dritto al mento a far tornare sulla terra la squadra di Venturato che è la bella incompiuta della serie B: quando deve serrare le fila per fare il salto di qualità, si scioglie. La squadra di Alvini con 3 vittorie nelle ultime 5 si è per ora tirata ai margini della bagarre-salvezza. Dove ci resta il Brescia perché la cura Clotet-Gastaldello-Cellino non funziona: le Rondinelle perdono 2-1 il derby casalingo con la Cremonese che aggancia i cugini a 26 punti e per effetto degli scontri diretti sarebbe posizionato anche davanti.

A Ferrara adesso hanno paura di perdere il treno playoff. E in effetti le stagioni del tecnico Marino prestano il fianco a questo tipo di considerazioni. Avanti di 2 reti, Spal ripresa dal Vicenza che alza la voce per il rigore del provvisorio 2-0 dello spallino Valoti. Nei posticipi della domenica, il Lecce prosegue nel solco tracciato a Cremona e batte il Cosenza 3-1 ma i calabresi recriminano per il rigore del 2-1 a favore dei salentini e la Reggina manda in crisi per il Pordenone, alla terza sconfitta in 5 gare. In gol il bomber di Tor Vergata, italo-nigeriano che è il più bel prototipo dell’integrazione e che con la maglia dei calabresi ha messo a segno già 8 reti giocando da mezza’ala. Cresciuto nella Lazio, è di proprietà del Napoli. E forse con lui la B ha scoperto un nuovo Messias.

Giovanni Lanzi

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