NO AI PROCESSI SOMMARI, SI’ ALL’EQUILIBRIO. MA BISOGNA ABBASSARE IL ‘FRENO A MANO’ NELLA TESTA

 In Il Punto

Si dice che anche un fiore può nascere nel deserto. Figuriamoci se da una sconfitta pur se cocente per come si è concretizzata e come solo in quel di Chiavari capitano al Frosinone (2 su 3 al 94’ negli ultimi tre campionati di serie B e porta jellata anche per i rigori a favore sempre sbagliati), non possa nascere qualcosa di diverso e interessante per i colori giallazzurri. Adesso però ci vuole un pizzico di immaginazione al solo pensiero. Un domani molto prossimo, chissà. Nel giro di 8-9 giornate ci saranno comunque le prime risposte. Ma niente di perentorio e definitivo. La serie B è lunga una enormità. Per vedere qualcosa di concreto serve però uno scatto repentino in avanti da parte di tutti. Di chi gioca e chi lo fa meno. Uno scatto nella testa. In un campionato di 38 partite si ha bisogno del contributo di un organico intero. Tutti dovranno sentirsi titolari. Il club ha investito pesantemente e creato spazio per figure sovrapponibili tra loro non per il gusto sadico di farlo ma per dare ampia scelta ad un tecnico e creare quella normale competizione che innalza il livello degli allenamenti quotidiani. E a calcio non si vince in 11 ma tutti insieme. Non vince solo Nesta ma anche il suo staff. E per lo stesso principio, non vincono i primi 11 che vanno in campo ma anche l’ultimo della fila seduto in panchina, quelli in tribuna e gli infortunati.

AVVIO ABBORDABILE? MAI E POI MAI – Si pensava, in sede di composizione del calendario ai primi di agosto, ad un avvio ‘abbordabile’ per il Frosinone. Morale della favola: due ko con due neopromosse su quattro, che peraltro viaggiano ai piani alti come il Pisa, altra neopromossa. Non è un caso. La verità che nel calcio italiano e soprattutto in questa serie B non c’è niente che possa far immaginare partite più semplici delle altre. Ma non basta più dirlo. Altrimenti diventa un luogo comune. In vetta alla classifica dei Cadetti – in virtù di questo principio che non è per nulla astratto – troviamo l’Entella a punteggio pieno ed anche in maniera affatto sorprendente. L’undici di Boscaglia ha saputo soffrire quando c’era da farlo, si è aggrappato alla fortuna a piene mani per almeno 70’ (quelle del portiere Contini ma anche a deviazioni più o meno fortunose ed errori sottoporta dei giallazzurri) ed ha sfruttato 3’ di pausa dei giallazzurri. Che pensavano di aver sgonfiato il pallone, pensavano di potersi accontentare del punticino.

CIANO, DONNARUMMA E CONTINI: NAPOLI COMUNE DENOMINATORE DI QUEI RIGORI – Sì, la famigerata pausa. Quella che mister Nesta chiama in correo dal primo test vero della stagione, con il Lecce. E poi col Monza. Quindi in Coppa Italia con Carrarese e Monopoli. In amichevole col Fiuggi (due gol nel finale dei termali) e quindi a Brescia. Con gli intermezzi di campionato di Pordenone e della gara casalinga con l’Ascoli. Pause, palle inattive e mira ancora non perfetta. E non è solo il rigore sbagliato da Ciano, il secondo di fila se si considera quello di San Siro contro il Milan nella scorsa stagione di A. Anche in quella occasione tirato alla sinistra del portiere. Quello era Donnarumma, questo Contini. Ucraino di nascita ma napoletano come il più famoso collega. Anche se di solo di adozione. Come è napoletano Ciano. Un triangolo incredibile. Casualità o destino? E chi lo sa? Nel calcio ci sono anche di questi intrecci.

EQUILIBRIO AL CENTRO DI TUTTI – No ai contraccolpi psicologici per una partita dominata ma persa. La parola equilibrio prima di tutto. Equilibrio vuol dire apprezzare l’esordio di Novakovich, tanto bravo quanto sfortunato. Equilibrio vuol dire dare un senso alle modifiche tattiche di Nesta che nella ripresa hanno portato Trotta ad esprimersi bene da attaccante esterno fuori dalla marcatura asfissiante. E Ciano sull’out di destra. Equilibrio significa valutare positivamente il ritorno in campo di Krajnc per una gara ufficiale (17’ dopo 7 mesi e mezzo di panchina) e le ottime prove di Zampano (interessante a sinistra) e Capuano. E la prestazione di Haas. A proposito di fiori nel deserto che dovranno nascere. Aiutandoli a nascere. Non si parte con i processi ma dalle analisi che ognuno per competenza dovrà sviluppare. La Società, il tecnico, i giocatori. Probabilmente ci sono ancora le scorie della stagione di serie A che vanno rimosse. In tal senso si espresse proprio Nesta alla sua prima conferenza stampa. Una retrocessione non è mai digeribile nel giro di 3-4 mesi anche se il volto dell’organico cambia. Saranno i tifosi l’elemento di contrappeso. Come sempre. Una campagna abbonamenti massiccia è sicuramente un atto di passione, sinonimo di fiducia. A cominciare dalla prossima in casa col Venezia. Dove proprio la fiducia non dovrà mancare.

LE ALTRE – Segue in classifica l’Entella un Perugia che in superiorità numerica non riesce ad avere ragione della Juve Stabia che muove la classifica. Nel finale le Vespe sfiorano anche il colpo grosso con Cissè e l’ex canarino Carlini. A sei punti il Pordenone che pare… l’Entella: lo Spezia spreca l’impossibile nell’anticipo di venerdì e poi perde per una zuccata del difensore Barison. L’Ascoli vince 2-0 ma meno di quanto non sia riuscito ad esprimere sul campo anche se 1’ prima del 2-0 una grande parata del ciociaro Lanni ha evitato la beffa da parte di un Livorno ancora in difficoltà ed a zero punti nonostante gli innesti. A zero i labronici viaggiano (si fa per dire) con il Trapani che perde a Cittadella dove la squadra di Venturato si sblocca. E il portiere dei siciliani Dini evita una capitolazione ancora peggiore, parando un rigore. Troppo solo in avanti l’attaccante granata Pettinari. E da più parti già si parla di panchina traballante per Baldini. Presto in ogni caso. Vittoria fuori casa del Chievo che passa a Venezia con le reti di Djordjevic e Giaccherini ma c’ha messo del suo il lagunare Aramu che si è fatto espellere dopo appena 4’ per un fallo di reazione forse sanzionato eccessivamente. Il Venezia venerdì sera sarà ospite a Frosinone. Tra i posticipi della domenica successo pesante del Pescara a Cosenza (2-1) con rete di Galano a 2’ dal 90’. Abruzzesi cinici nelle ripartenze, ai calabresi non porta frutti il possesso palla. In attesa di Salernitana-Benevento di questa sera, pareggio tra Crotone ed Empoli con i toscani graziati dai pali. Mentre la Cremonese, a proposito di grandi, ha perso 4-1 in casa del Pisa. Un’altra neopromossa. Sarà mai l’entusiasmo ad essere l’arma in più in questa fase? E allora, calma ed equilibrio.

Giovanni Lanzi

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