NESTA: “VITTORIA MERITATA, STIAMO CRESCENDO. IL FROSINONE HA UN ‘DNA’ DA NON SNATURARE”

Il tecnico giallazzurro preceduto in sala stampa dal collega Marcolini: "Avevamo di fronte una signora squadra che sta costruendo le proprie fortune in casa ma sono arrabbiato per la sconfitta". Gli fa eco il trainer romano: "Il Chievo si è disposto a specchio perché ci considera forte. Oggi abbiamo visto una squadra matura, faccio i complimenti ai ragazzi. Anche se dobbiamo migliorare in certe fasi di gioco"
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FROSINONE – Michele Marcolini precede Alessandro Nesta in sala stampa. Il tecnico del Chievo ammette: “Avevamo di fronte una signora squadra che sta costruendo le proprie fortune qui a casa propria, peccato non essere venuti a Frosinone per giocarci tutte le nostre possibilità al meglio. Sono arrabbiato per la sconfitta, mi dispiace non essere riusciti ad esprimere il gioco migliore ma dobbiamo dare i meriti anche agli avversari. Credo che la partita sia stata anche per lunghi tratti equilibrata”.

E’ quindi la volta del tecnico del Frosinone. La sala stampa non esprime la potenza massima del fuoco di fila delle partite in cui le cose non andavano benissimo ma per Nesta conta solitamente altro. Ieri come oggi. La classifica migliora sensibilmente, il Frosinone è al suo settimo risultato utile di fila, la difesa non prende gol da tre turni. E la pausa di campionato può sicuramente venire affrontata con altro spirito.

Il Chievo con 4 punti in più è venuto qui e si è schierato a specchio, a cosa è dovuto? Aveva paura del Frosinone? Lo aveva fatto solo con il Crotone prima di ora.

“Paura no ma sicuramente ha avuto rispetto del Frosinone. Ci considerano forti, evidentemente. Dopo ha cambiato, si è rimesso a quattro alla fine”.

Risultato giusto a suo giudizio? Meritato?

“Penso di sì, oggi abbiamo disputato una grande partita. Loro hanno fatto un paio di tiri da fuori area nel finale. Sono contento dello spirito con il quale hanno affrontato la partita i ragazzi, lo stesso spirito che hanno ricostruito durante queste settimane. Oggi si è vista una squadra matura. Faccio i complimenti a tutti, anche a chi è entrato in corsa”.

Al 66’ il cambio di Maiello per un problema muscolare, perché è entrato Zampano?

“Paganini e Zampano erano in grado di fare i duelli sugli esterni. Era un’idea che avevo avuto anche prima della partita, poteva essere una scelta giusta. Quando giochi con questo modulo hai bisogno di un giocatore che si catapulta dentro nell’area avversaria e noi come caratteristiche davanti non lo abbiamo. E allora le andiamo a prendere da Paganini. Col 3-5-2, con due quinti alti che crossano avrebbe avuto poco senso andare avanti a quel punto della partita”.

Settimo risultato utile di fila, la continuità di cui parlavamo sta arrivando.

“Col Trapani la vittoria più larga ma abbiamo giocato malissimo. Ora piano piano stiamo crescendo nel gioco. Questa è una squadra che ha una caratteristica ben precisa: sia il modulo che il passato dicono che il Frosinone sa giocare le partite, sa vincere a modo suo e l’allenatore deve guidare la normalità, deve saper fare anche un passo indietro. Lo scorso anno avevo una squadra che palleggiava molto ma tante volte non vincevamo. Questa formazione, lo ripeto, ha altre caratteristiche proprie. Sicuramente dobbiamo fare qualcosa di meglio sotto il profilo del gioco ma il dna è questo”.

Possiamo definirla la vittoria della svolta? Mentalmente ha un grande valore. E se è possibile, ci dice come sta Ciano?

“Credo che per dare la strattonata vera in classifica devi fare due o tre vittorie di fila. Ora siamo ancora nella terra di nessuno. Quanto a Ciano ha avuto un indurimento muscolare, tenere presente che è un ragazzo che ha giocato sempre. E corre tanto in partita. Maiello invece la scorsa settimana aveva avuto qualche problema, ha pagato un po’ la splendida progressione sul gol”.

E’ apparso preoccupato quando nel primo tempo la squadra mancava di profondità?

“Nel primo tempo la loro linea di difesa ci dava molto spazio. Si accorciava da una parte e noi attaccavamo dall’altro. Dobbiamo avere una visione più ampia degli spazi che si presentano in campo avversario”.

Un aspetto importante è la maturità della squadra, le è piaciuto questo aspetto. Dopo 12 giornate a che punto è il Frosinone?

“Il Frosinone è a buon punto. Ho detto che tante volte noi allenatori vorremmo avere un gioco fantastico, spumeggiante ma a volte andiamo a rovinare una identità. Un tecnico a volte deve capire di dover rispettare le caratteristiche della propria formazione. Il Frosinone ha una storia, che non va rovinata”.

Giovanni Lanzi

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