Grande rispetto per l’avversario: “Lo Spezia esprime il miglior calcio della serie B”. Accetta la critiche: “E’ giusto sentirsi in discussione ma io da quando avevo 8 anni che vengo giudicato. Ma ricordo che questa squadra è la stessa che aveva vinto sei partite di fila senza mai subire gol”

NESTA CHIAMA TRE PUNTI DI SVOLTA

Il tecnico del Frosinone non si nasconde: “Dobbiamo crescere fisicamente e riprendere fiducia in noi stessi. Facciamo più fatica perché siamo una squadra più esperta ma ci basta una vittoria…”
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FERENTINO – Prima della rifinitura al Centro Sportivo di Ferentino la conferenza stampa di mister Nesta con il Media Center del club.

Mister Nesta, lo Spezia lotta come il Frosinone per un posto nei playoff, che squadra si aspetta allo Stirpe dal punto di vista tecnico tattico?

“Lo Spezia è una squadra con una identità ben precisa, che ama costruire da dietro, propone sempre un bel gioco fatto di palleggio ma allo stesso tempo anche dinamico. E’ una delle squadre che esprime il miglior calcio in serie B, abbinando anche una fisicità importante. Per me un’avversaria molto forte”.

Le maggiori difficoltà del Frosinone sono di carattere fisico o tattico?

“Dopo la grande sosta la squadra sta facendo fatica rialzarsi. Dobbiamo crescere fisicamente e riprendere fiducia perché i risultati buttano giù i giocatori e un po’ tutto l’ambiente. Rispetto ad altre squadre siamo quella, forse, un po’ più esperta e quindi abbiamo bisogno di tempo per rimettere in moto qualche giocatore”.

Se anche la difesa adesso perde colpi non pensa che il cammino possa diventare ancora più difficile? E, poi, come spiega l’involuzione a livello caratteriale?

“Al termine dei tre mesi di pausa tutti erano preoccupati di come avrebbero trovato le squadre alla ripartenza. Tutte hanno delle difficoltà: lo Spezia ha perso in casa col Pisa, il Crotone ha fatto tre pareggi, noi con un pizzico di fortuna potevamo prendere un punto in più da qualche parte. C’è grande incognita dopo la sosta. Si possono fare tutti i ragionamenti, anche tattici ma noi abbiamo giocato come quando vincevamo sei partite di fila, non subendo mai gol in sei partite. Oggi si critica la difesa, si critica in generale: quando perdi è giusto, fa parte del gioco ma noi dobbiamo rimanere lucidi. Sapere dove intervenire e cosa migliorare”.

Nei prossimi 180 minuti vi giocate tanto, forse tutto. A livello mentale quanto è difficile districarsi tra le ambizioni di lottare ancora per il secondo posto e la necessità di resistere a chi arriva da dietro?

“Siamo tutti là, vinci una partita a torni a pensare al secondo posto. Ne perdi un’altra e guardi alle spalle. Noi siamo in mezzo. Non dobbiamo fare calcoli, abbiamo 7 partite da giocare e sono talmente tante che, come ho detto, serve arrivare alla prima vittoria”.

Dopo tre sconfitte e due pareggi nelle ultime cinque gare, sente a rischio la sua panchina?

“Certamente sì, è il nostro lavoro. E quando fai 3 sconfitte e 2 pareggi è giusto che l’allenatore si senta in discussione”.

Collegandomi a questa domanda, le chiedo se cominciare a leggere ed a sentire queste ‘rumors’ la lascia completamente indifferente o comunque può condizionare il suo ed il lavoro del gruppo?

“E’ normale, lo ripeto: è il nostro lavoro. Se uno va in crisi perché si sente un po’ criticato… Da quando ero piccolo che mi giudicano, avevo 8 anni. Ho fatto il giocatore ad alti livelli, appena sbagliavo una partita mi disintegravano perché l’aspettativa era sempre alta. Ora sono allenatore, non cambia nulla. Ma sono sereno. E quello che fa male di più delle critiche, sono le sconfitte. Quindi, sono abituato ad essere giudicato, criticato ed acclamato. Ma so quello che debbo fare, ho una mia idea su come intervenire. Poi se sarò stato efficace, verrò apprezzato. Al contrario, se la mia strategia da qui in avanti non risultasse efficace è giusto che la Società faccia ciò che sente di dover fare”.

La scarsa incisività sotto porta a che cosa è dovuta?

“Non so, per prima cosa dobbiamo crescere individualmente e poi come squadra. E’ importante far salire di tono giocatori che sono stato fermi tanto tempo. Non tutti reagiscono allo stesso modo, magari ad esempio il Cittadella ha un altro tipo di risposta perché ha tanti giovani”.

Ciano è pronto per partire dall’inizio? Ha valutato in attacco eventualmente lo stesso Ciano dietro le due punte?

“Vediamo. Ciano sta meglio, dobbiamo vedere se tiene i 90’, se può fare il primo o il secondo tempo. Valutiamo tutto”.

Lei era partito con l’intenzione di praticare un calcio diverso, propositivo e coraggioso. Poi ha deciso di cambiare, tornando al modulo di base ampiamente conosciuto a Frosinone. Uno spartito tattico monotematico e limitato ad un 3-5-2 eccessivamente difensivo, fatto spesso di guizzi e non di idee. Non crede che sia giunto il momento di osare un po’ di più a livello tattico, magari portando qualità tra le linee con il trequartista per supportare l’attacco? Oppure ritiene che con la rosa a sua disposizione non sia possibile?

Sono possibili tante cose ma bisogna valutare quello che ha saputo dare questa squadra finora. Noi siamo sempre quelli delle sei vittorie di fila senza subire reti con un modulo ben preciso. E’ vero che si può cambiare ma bisogna vedere anche le condizioni dei singoli in questo momento. E se la squadra può supportare in questa fase una punta in più. Anche questo va valutato attentamente, come facciamo su tutto”.

Giovanni Lanzi

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