MESSA DI NATALE E CENA DI GALA, IL PRESIDENTE STIRPE TOCCA IL CUORE: “FAREMO DI TUTTO PER ARRIVARE ALLA SALVEZZA”

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Il Frosinone mette in cornice il suo Natale. E lo fa nel modo migliore, con la cura dei dettagli. Stringendo a sé tutta la famiglia giallazzurra – circa 700 persone dai giocatori della prima squadra a quelli delle formazioni minori famiglie comprese passando per tecnici, staff e dirigenti – nella splendida cornice dell’Abbazia di Casamari per la Santa Messa officiata in prima serata dall’Abate Dom Eugenio Romagnuolo, al suo fianco il Priore don Loreto Camilli. E poi ritrovandosi nella Guest Area dello stadio ‘Benito Stirpe’, dove circa 150 invitati hanno preso parte ad una bellissima serata di Gala. Il presidente Maurizio Stirpe – presente ad entrambi gli appuntamenti che come ogni anno rappresentano un tratto consolidato della sua gestione – ha fatto gli onori di casa con la sua Famiglia.

A Casamari già dal pomeriggio sono iniziati ad arrivare i bambini della Scuola Calcio. E subito dopo le squadre Under. Fantastico il colpo d’occhio all’interno dell’Abbazia. Il tecnico della Under 15 Giorgio Galluzzo emozionato: tornava a Casamari per la prima volta dopo una “esperienza bellissima ai tempi delle Elementari, ero con una compagna di classe che poi sarebbe diventata mia moglie…”. All’arrivo della squadra un leggero brusio delicatamente soffuso, il classico ‘cinque’ che tutti i bambini hanno voluto dare ai beniamini: da Longo a Ciofani, da Pinamonti a Campbell, da Sportiello a Gori, da Maiello a Ciano. Prima fila a destra della navata centrale per il presidente Maurizio Stirpe e per il vice presidente Vittorio Ficchi, a sinistra per i dirigenti. E subito dietro lo staff tecnico e i giocatori.  Messa iniziata con un leggero ma comprensibile ritardo. L’Abate ha più volte sottolineato l’importanza dello “sport vero, pulito…” augurando le migliori fortune al Frosinone ed al presidente Maurizio Stirpe. Al termine il ‘rompete le righe’ per i bambini, le under e le famiglie. Casamari e la sua Abbazia per un lungo pomeriggio è stato al centro di… Frosinone.

Nella Guest Area dello stadio sono quindi arrivati gli invitati della serata di Gala. Anche in questo caso cura perfetta dei dettagli. La squadra al completo posizionata in più tavoli, tecnici e staff accanto al tavolo del presidente Stirpe. Presenti le massime autorità civili ed ecclesiastiche. Al tavolo presidenziale il Vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, S.E. monsignor Ambrogio Spreafico, da sempre molto vicino al Frosinone calcio anche per il grande rapporto che lo lega al presidente Stirpe. Presenze eccellenti: dell’Abate e del Priore di Casamari (location prescelta ad inizio stagione per il convitto delle minori giallazzurre), del Comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Cagnazzo, del Questore di Frosinone dottoressa Rosaria Amato, del Prefetto S.E. dottor Ignazio Portelli, del sindaco avvocato Nicola Ottaviani e del presidente della Provincia, avvocato Antonio Pompeo. Tra gli invitati l’ex sindaco di Frosinone, avvocato Domenico Marzi con la consorte. Amici di vecchia data con il presidente.

La serata – durante la cena – è stata contraddistinta da tre interventi. Seguiti e scanditi da applausi. Il primo, del Vescovo, monsignor Ambrogio Spreafico. Appassionato di sport, ex cestita come ama raccontarsi, tifoso del Frosinone per evidenti affinità ‘elettive’ con la piazza: «Non sono ancora venuto allo stadio in questo campionato. Spero di raccogliere l’invito del presidente Stirpe per il 26 dicembre. Il mio personale augurio intanto lo rivolgo a tutti voi per questo momento bello e significativo. Questo non è solo un luogo dove si gioca al calcio ma qui si fa anche cultura. Grazie a Maurizio Stirpe, grazie a tutti quelli che hanno voluto questa serata. Ci troviamo davanti un Natale particolare, un momento così difficile in cui dobbiamo cercare di condividere la vita con gli altri e non si stringerci solo con noi stessi. Credo che la condivisione sia la cosa più bella, come questa serata che stiamo trascorrendo insieme».

E’ stata quindi la volta del presidente Maurizio Stirpe. Ha preso il microfono. Si è alzato accanto al suo tavolo. E con grande pacatezza ha tracciato un bilancio del passato, aprendo la finestra sui desideri per il futuro. «Voglio salutare le autorità, le Istituzioni che anche quest’anno sono al nostro fianco. Ci fa piacere, ci dà il senso della vicinanza, dell’affetto, ci fa sentire veramente una squadra. Queste sono le occasioni migliori per tracciare un bilancio. Idealmente ogni anno, con questa cena, guardiamo a quello che è stato l’anno che ci lasciamo alle spalle. Un anno molto faticoso per tante vicende. I primi 6 mesi – sottolinea il massimo dirigente giallazzurro – non li voglio nemmeno raccontare. I tre mesi dopo i sei mesi sono stati altrettanti duri. Solo ora cominciamo a vedere lo spiraglio alla fine del tunnel. Ma abbiamo fatto ancora troppo poco rispetto a quanto la gente si aspetta da noi – e qui come sempre nel suo stile Stirpe non si nasconde -. E rispetto a quello che dobbiamo fare per dovere ed amore del nostro territorio. Ma sono confidente che ci metteremo il massimo dell’impegno. Sono sicuro che in qualche modo saremo capaci di stupire. Culliamo il desiderio di voler prolungare questo sogno tanto più a lungo possibile. Le difficoltà ci sono, in questo momento sono oggettive. Le tocchiamo con mano».

E poi punta il suo intervento sui tifosi, sulla gente che porta i colori giallazzurri nel cuore: «Sarà nostra cura cominciare a dare dei segnali diversi, importanti soprattutto ridare entusiasmo nella gente. Perché la gente ci vuole bene, quando facciamo bene ci ama e quando non facciamo bene è autorizzata a dire ed a trarre le conclusioni che vuole trarre. Spetta a noi non farci condizionare da questi aspetti, spetta a noi mettere in campo mettere in campo le energie e dare risultati che gente e territorio meritano. Da parte mia e della mia Famiglia l’impegno sarà massimo, non lasceremo niente di intentato per arrivare alla salvezza, consapevoli delle difficoltà e dei problemi ma anche consapevoli che alla fine solo chi ha svolto bene il proprio dovere vive un’atmosfera dove non brilla il sole ma il cielo è sempre sereno».

Infine il Prefetto di Frosinone, dottor Portelli. Brevissimo e significativo: «Uno dei motivi per i quali sono qui è perché tra tanti di voi ho trovato persone animate di buona volontà, con voglia di fare, di fare di più e meglio. A loro mi rivolgo ed auguri il mio personale augurio di buon Natale».

La serata è corsa via in clima di grande serenità. Stirpe e Longo hanno parlato a lungo, poi il brindisi finale, gli auguri di Natale, gli abbracci e un altro augurio: “Si può fare, si deve fare”. Il patto per la salvezza alla cena di Natale.

Giovanni Lanzi

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