LONGO TRA RIMPIANTI E SODDISFAZIONE: “SERVE IL CINISMO. MA ADESSO DIAMO BATTAGLIA A TUTTI”

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FROSINONE – Rammarico per due punti gettati alle ortiche nella partita che nella tabella nemmeno tanto segreta segnava tre punti per i canarini. Ma anche la certezza che al Frosinone di oggi manca qualcosa, se non parecchio, in relazione alla mole di gioco sviluppata ed alle occasioni create. Moreno Longo si presenta a Sky con un sorriso un po’ velato che non cancella di certo quelle sensazioni per un pareggio difficile da ingurgitare.

«Credo che il ‘Benito Stirpe’ sia fondamentale – ha esordito Longo – per nostra salvezza. Ma anche per il calcio italiano, che necessita di strutture all’avanguardia. Questa struttura è un motivo d’orgoglio grazie all’impegno del presidente Maurizio Stirpe».

Alla fine però qualche fischio dallo stadio è arrivato. C’è rammarico? Quanto pesano questi punti persi?

«I fischi erano per il fatto che l’arbitro non abbia deciso di andare al Var per quel presunto contatto tra Cragno e Pinamonti. I tifosi invece ci hanno chiamato sotto la Curva, ci hanno applaudito, la prestazione è stata apprezzata. Se oggi c’era una squadra che doveva vincere questa era il Frosinone. Abbiamo avuto 6-7 palle-gol nette. Cragno è stato tra i migliori in campo, se non il migliore in assoluto. Il rammarico è non averla chiusa, nel primo tempo dovevamo avere la forza di uccidere la partita perché in A poi basta mezza occasione, come ha avuto il Cagliari nel secondo tempo, per rimetterla in corsa. Quanto al presunto contatto non mi sembra ci fosse nulla, anche parlando col ragazzo che mi ha confermato la regolarità dell’azione».

L’ingresso di Pinamonti ha dato una scossa in più?

«Secondo me Pinamonti è un ragazzo che ci sta dando una grande mano come alternativa in attacco. In questo momento l’unica difficoltà che abbiamo è in funzione del cambio del modulo, per cui lui dovrà giocarsi il posto con Daniel Ciofani che è il nostro capitano e resta un elemento fondamentale nell’economia del Frosinone. Ma Pinamonti avrà i suoi spazi e se continuerà così le possibilità non potranno che aumentare. Anche per l’impatto positivo che ha avuto sulla gara».

Quindi Longo è passato all’analisi della gara ai microfoni di Radio Rai.

Il Frosinone è andato come non mai vicino alla prima vittoria interna. Giocando un primo tempo quasi dilagante.

«Credo proprio di sì. Se c’è un rimpianto è non aver fatto il 2-0. Avevamo approcciato davvero bene la gara. Nel secondo tempo pur lasciando l’iniziativa a loro stavamo rischiando quasi niente fino al pari. E poi c’è stato il rammarico perché nel complesso anche nella ripresa abbiamo avuto 3-4 palle gol per andare chiuderla o rimetterla sul binario giusto. Ma ci prendiamo un altro step in avanti di questa squadra che adesso rende la vita difficile a tutti».

Tutti promossi nella sua squadra? E’ mancato solo il guizzo finale…

«Tutte prestazioni positive da parte dei ragazzi che ringrazio. Li esorto a non mollare, perché con questo spirito e questa qualità espressa anche oggi possiamo sicuramente cullare il sogno della salvezza fino alla fine. Grande positività e fiducia nel gruppo che sta lavorando davvero bene».

Il pubblico è stato molto presente.

«Il pubblico è stato straordinario dall’inizio alla fine. Avremmo voluto ripagarlo con una vittoria. Sappiamo che possono essere un valore aggiunto per la nostra squadra».

Infine Longo in conferenza stampa con i cronisti delle radio-tv locali e carta stampata.

Mister, Frosinone punito da una sola distrazione ma Cragno protagonista. Ti aspettavi più?

«Sotto l’aspetto del gioco sono soddisfatto. Siamo riusciti a mettere in difficoltà il Cagliari soprattutto nel primo tempo dove abbiamo creato i presupposti per chiuderla. C’è rammarico per non aver ucciso il match con cinismo e ferocia che una squadra come la nostra deve avere. Nel secondo tempo abbiamo avuto almeno 3-4 palle gol importanti nonostante le fatiche della gara. Comunque tutto questo ci deve dare spinta e morale per affrontare le prossime sfide con positività».

Ha iniziato la gara con un finto 3-5-2 con Cassata che faceva la doppia fase, perché poi quanto è uscito Cassata si è messo col 3-5-2 pulito? E la squadra in quel caso ha perso sicuramente qualcosa. Perché non ha pensato all’inserimento di Soddimo?

«In quel momento della partita abbiamo preferito fare quel cambio perché la squadra era stanca e Cassata era ammonito. E volevamo andare a pareggiare il conto numerico con il Cagliari in mezzo al campo. Perché per 70’ avevamo speso molto con due mediani e Cassata trequartista. In quel caso volevamo aiutare la squadra nel riuscire a coprire bene il campo. E fino a quella situazione il Cagliari faceva più fatica, fino a quella giocata di Joao Pedro capitalizzata da Farias».

C’è qualcosa che rimproveri a te stesso e alla squadra?

«Avrei voluto sfruttare almeno 2 delle 6-7 palle gol che abbiamo avuto. C’è da essere soddisfatti, invece. Il Cagliari è una squadra importante, è venuto qui con 3 nazionali: Pavoletti, Barella e Cragno. Si è permesso il lusso di mettere dentro gente di grande livello come Dessena, Farias e Faragò. Non pensavano di trovare terreno difficile qui a Frosinone ed invece l’hanno trovato e di questo sono orgoglioso per quanto hanno fatto i miei ragazzi. Ma le partite vanno chiuse».

I numeri del Frosinone però sono complicati da leggere…

«Nella nostra testa non ci complica nulla. Perché sappiamo di dover andare a fare un’impresa. Cinque punti sono tanti dalla quota salvezza ma fondamentalmente sono 2 partite vinte. Non ci dobbiamo far condizionare da questa situazione. Non voglio citare il Crotone di due stagioni fa, che alla 20.a aveva 10 punti e poi si è salvato. Noi arriviamo da 5 risultati utili su 6 gare. Il rammarico è storia vecchia. Ma oggi se c’è un elemento che sta spostando la quota salvezza è la Roma che ha dato punti alle dirette nostre concorrenti. Ma con i ‘se’ e i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Noi conosciamo solo il fatto di lavorare ed abbassare la testa».

Si potrebbe trovare un neo nella prestazione di Cassata?

«Cassata paga la sua esuberanza. Vive in maniera passionale la sua partita. Deve crescere, perché alcune ammonizioni sono evitabili e ci mette nella condizione di fare dei cambi forzati per evitare di restare in 10. Ma quando trovo un giocatore al quale dico di rallentare la sua foga sono felice: Francesco è uno di questi. Deve solo disciplinarsi per evitare di farsi ammonire gratuitamente».

Conquistare punti contro il Cagliari è fondamentale, anche per dare un segnale alla Società per intervenire sul mercato. Condivide questo pensiero?

«E’ fondamentale fare punti per far sì che questo possa avvenire. Ma ho davanti un mese così difficile che lascio alla Società il compito di fare come sempre del suo meglio. Io debbo pensare al campo».

Quanto sarà importante recuperare chi non sta al meglio?

«E’ normale che in un mese così importante c’è bisogno di tutti. Però su questo credo che siamo sulla strada buona. Ciano è un giocatore rientrato oggi, abbiamo fuori solo Gori che spero di recuperare presto. A livello numeri abbiamo ampie alternative per poter affrontare questo periodo nel migliore dei modi».

Giovanni Lanzi

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