LONGO SI ‘CARICA’ LE RESPONSABILITA’: “CRITICATE ME, NON I RAGAZZI. LA SERIE A? FA GOLA A TUTTI”

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FERENTINO – La conferenza stampa di Moreno Longo precede di un’ora abbondante l’ultimo allenamento prima della gara casalinga con l’Entella. Il clima natalizio forse non si nota nemmeno al di fuori della Cittadella dello Sport, dove testa e cuore sono pienamente concentrati sulla formazione ligure. Per panettone e torrone c’è tempo.
Mister Longo, ci aggiorna sulla situazione degli infortunati?
“Frara è in netto recupero quindi credo che l’obiettivo sia quello di riuscire a portarlo a Foggia. Terranova penso sia recuperato, lo verificheremo nell’allenamento. Besea si è dovuto fermare per un problema al soleo dovuto ad una botta, una lesione di impatto. Resterà fermo qualche giorno e poi valuteremo se farlo venire a Foggia”.
Terranova recuperato, significa che ha le stesse probabilità degli altri difensori centrali?
“Innanzitutto ha effettuato un esame che non ha evidenziato nulla, la sintomatologia è superata perché anche durante l’allenamento di ieri non ha avvertito dolore. Abbiamo ancora un allenamento oggi per controllare. Ma posso dire che Terranova è recuperato”.
Ci sarà una rifinitura?
“Anche domattina in vista della gara serale, ma sarà qualcosa di molto leggero”.
Mister, contro il Brescia ha giocato Citro che fu una scelta inaspettata. A Carpi, al di là della tattica, ha fatto giocare i nove della scorsa stagione per far leva sulle motivazioni di rivalsa. Domani ha qualcosa in testa quanto alla formazione ideale tra l’aspetto tattico e psicologico?
“Si cerca sempre di dare una chiave di lettura alla gara. Che possa essere tattica e motivazionale. In questo senso nella gara di domani penso che la chiave sia quella di dare un giusto ricambio di giocatori per mandare in campo quegli elementi che stanno meglio. Per avere forze fresche sia sotto l’aspetto fisico che mentale”.
Quanti saranno i cambi che ha in mente?
“Sicuramente potranno essere due, tre, al massimo quattro”
Se c’è un problema ci sono delle responsabilità. In queste ore, una quota parte della tifoseria le ha mosso critiche aspre. Cosa le hanno fatto pensare? La caricano, la stimolano?
“Lo avevo detto anche tempo fa: preferisco che critichino me. Sono il tecnico, prendo io le responsabilità. La cosa mi carica, mi dà ancora più senso di appartenenza. Non fa piacere, vuol dire che non stiamo riuscendo a dare quello che si attende la gente, anche se siamo ancora in linea con il nostro campionato. Essere a 1 punto dalla promozione diretta con tutte le avversità che abbiamo attraversato. Ogni tanto mi piace sempre ribadirle: abbiamo cominciato affrontando 7-8 partite lontano dalla nostra casa, abbiamo perso giocatori come Paganini e Sammarco, ci sono state le vicissitudini di Dionisi che non ci hanno permesso di avere il ragazzo al meglio delle condizioni psicologiche, l’infortunio di Daniel Ciofani. E poi, al netto degli errori arbitrali, siamo a credito con la sorte. È un campionato che ci vede ancora protagonisti. E se avessimo trasformato due di questi ultimi pareggi in vittorie, oggi parleremmo di altro. Con i ‘se’ e i ‘ma’ non si va da nessuna parte. In questo senso, da allenatore debbo avere il quadro a 360°, nel bene e nel male. E dare equilibrio all’assetto generale. Mi sento di difendere i ragazzi, vedo come lavorano, mi sento di portare avanti questa tesi. E starà sicuramente a me”.
Fatto 100 come il massimo da raggiungere, ad agosto è stato progettato un Frosinone: oggi come lo vede?
“Non credo si possa fare una percentuale, se non a mio avviso essere in linea con i programmi estivi. Il presidente mi chiese di stare nella parte sinistra della classifica e nel gruppone di quelle squadre che dovevano fare i playoff. In questo senso dall’inizio del girone di andata siamo stati sempre nelle prime 4 posizioni. L’obiettivo è quello di riuscire ad arrivare a marzo in piena corsa, per poterci giocare qualcosa di più dei playoff. Faccio un esempio: lo scorso anno il Frosinone sembrava che il campionato lo avesse già vinto più volte e poi l’ha mancato. Quest’anno magari, anche se stiamo qualche punto più dietro forse può essere la stagione buona. Come accadde tre anni fa con Stellone, quando il Frosinone non fu mai in lizza per vincere il campionato ed alla fine con uno scatto nelle ultime 7-8 giornate arrivò secondo. Dobbiamo capire quale è la nostra dimensione. So benissimo che la serie A fa gola a tutti, me in testa, ma non dobbiamo mai perdere di vista la realtà. Non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo vincere tutte le partite. La serie B è sacrificio, sudore. Se pensiamo però di dover fare piazza pulita con tutti allora sbagliamo. Non perdere la dimensione è fondamentale”.
Si può fare qualcosa di più? Può essere anche una questione di ‘fame’?
“Noi abbiamo l’obbligo di avere un atteggiamento che ci permetta di andare a chiudere la partite quando siamo in vantaggio e magari con l’uomo in più. Poi chiamatelo come volete: cattiveria, fame eccetera. E’ la nostra parte mancante, da trovare velocemente. Nelle ultime 3 partite è mancata. Non è una questione tattica o tecnica ma di mentalità. Dobbiamo toglierci dalla testa il termine ‘gestione della partita’, questo è il problema”.
Dal punto di vista tattico lei le prova tutte? Si può dare di più in quel senso, si può giocare in maniera diversa per creare più occasioni da gol?
“Sicuramente il ‘si può fare di più’ lascia sempre un po’ il tempo che trova. La partita di Carpi era in grandissimo equilibrio e ‘in pieno controllo’. Immaginate il rovescio della medaglia, qualora avessi effettuato un cambio al contrario e poi fosse arrivato un gol degli avversari: avreste detto che sono pazzo, che fa Longo? Vince e mette un altro attaccante?. Per riprendere la partita con il Cesena, con loro in 10, abbiamo messo due attaccanti come Matarese e Soddimo e mi è stato detto a fine gara che i cambi erano troppo offensivi. Alla fine, capite che il risultato condiziona i giudizi. Ci può stare, invece, anche che Mbakogu tira e si infila sotto l’incrocio. Pensate invece alla partita di Pescara, a quello che abbiamo fatto là in rimonta e l’avremmo vinta 4-3 se non ci avessero annullato il gol. Comunque, visto che dobbiamo recitare un ruolo importante, di aspetti da migliorare ne abbiamo sempre tanti”.
Che Entella si aspetta domani?
“Mi aspetto una squadra che venga qui a giocare per portarsi dei punti. E’ una squadra forte, costruita non per quel tipo di classifica che ha. Ci aspettiamo una squadra di livello”.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio

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