LONGO: “A PESCARA DIFESA E ATTACCO SENZA SNATURARCI”

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FERENTINO – E’ la volta di Moreno Longo in conferenza stampa. Puntuale, anzi anche in leggero ma graditissimo anticipo sulla tabella di marcia. La sala conferenze è inedita: è al Centro Sportivo di Ferentino. Ampia ed accogliente. Grazie all’idea di portare nella struttura di Ferentino l’ampio box che al Comunale rappresentava l’Area Hospitality. Partenza rapida della conferenza: subito il bollettino medico.
Mister, ci spiega le condizioni di Crivello? Anche perché lei ha sempre detto che non le piace giocarsi dei cambi in partenza.
“Crivello ha fatto un esame che ha evidenziato che non c’è stato nessun tipo di lesione, solo un affaticamento che ieri è stata trattata mentre oggi il ragazzo andrà rivalutato nel pomeriggio. Qualora dovesse fare l’allenamento con il gruppo lo rivaluteremo in base anche alle sue sensazioni e alle percentuali di rischio che dovremo correre. E’ ancora presto per dire se sarà della partita o meno ma siamo fiduciosi”.
Contro il Cittadella il 3-5-2 del Frosinone ha dimostrato anche una sorta di umiltà, ora contro il 4-3-3 del Pescara? Si uniformerà  o andrà avanti con il 3-5-2?
“A mio avviso tutte le squadre avversarie vanno rispettate molto per il fatto che hanno qualità tecnico-organizzative importanti. Il Cittadella giocava insieme da due anni e mezzo, per le linee di passaggio che offre è una delle migliori per qualità di gioco, soprattutto in fase offensiva. Noi dovevamo cercare di togliere loro quella profondità che hanno. Il Pescara è una avversaria molto ben delineata come soluzione di gioco, le squadre di Zeman hanno una fisionomia ben precisa. Gioca molto bene sulle catene esterne a cui dovremo trovare attenzione. Massimo rispetto ma anche personalità da parte nostra. Il 3-5-2 vedremo se confermarlo. Con Soddimo e Dionisi siamo quasi obbligati, il 3-5-2 ci dà sicuramente più equilibrio. Cercheremo di andare avanti con quel sistema con la variante di cambiare in corsa se durante la gara dovessimo incontrare delle difficoltà”.
Mister, non ci siamo esaltati dopo la vittoria con la Pro Vercelli e non è il caso di farlo ora. Ma ad  Avellino la squadra nel secondo tempo non è piaciuta. Proviamo anche a dare una motivazione tecnica: l’impiego in un ruolo non suo di Paganini e poi non si sono compresi i cambi visto che stavamo soffrendo in quel preciso frangente di gioco. Perché non optare per una soluzione più guardinga, magari Frara invece di Citro?
“Condivido l’analisi: il primo tempo è stato migliore del secondo. La squadra nella ripresa ha fatto più fatica nella ripresa ad entrare nella conduzione della partita. Però credo che ci sia anche una componente psicologica, dopo aver subito il 2-1 si è visto qualche fantasma aleggiare sulla testa dei ragazzi. A mio avviso va fatto invece un salto a livello psicologico, anche sul 2-1 la squadra deve avere la personalità per alzare il baricentro e comunque per giocare come nel primo tempo. Anche se il Cittadella, se andiamo a rivedere la partita, non ha creato nulla e nella ripresa le occasioni sono state solo nostre. La scelta di Paganini è stata dettata dal fatto che volevamo una mezz’ala come lui, che ci permetteva di non dare profondità all’avversario e volevamo un giocatore come Matteo Ciofani sull’esterno che ci desse una mano sulle palle inattive. Per quanto riguarda i cambi si può pensare che si poteva fare diversamente, non abbiamo forzato questa situazione perché non vedevamo un Cittadella pericoloso. Abbiamo tardato la situazione pensando che la squadra avesse un equilibrio in campo tale da poter condurre in porto la gara. A Vercelli ad esempio in 10 uomini abbiamo inserito Citro, questo per dare un segnale psicologico anche a noi stessi e cioè che non volevamo abbassarci più di tanto. Al contrario di altre volte quando fai un cambio difensivo e subisci gol e viene in automatico la domanda: mister, ci siamo abbassati troppo… Il limite è sempre abbastanza sottile”.
Andremo a giocare contro un Pescara fortissimo in fase offensiva ma che ha denotato qualche problema difensivo. I nostri attaccanti dovranno essere quindi pungenti e cinici?
“Lo dicono i numeri che le squadre di Zeman fanno risultato sempre roboanti. Nelle prima due giornate un 5-1 (a favore) e un 4-2 (a sfavore). Noi speriamo di avere un risultato a favore nostro, più risicato magari. Dovremo essere bravi, quando il Pescara attacca lo fa con dei movimenti che permettono loro di creare problemi all’avversario di turno”.
Sarà quindi un Pescara spavaldo. E quindi vedremo un Frosinone guardingo?
“Mi sentite spesso parlare di equilibrio. In questo aspetto ci credo molto. Quando il Pescara ci attaccherà con tanti uomini, dovremo difenderci anche noi con tanti uomini per reggere l’onda d’urto. Ma quando attaccheremo dovremo sfruttare le nostre caratteristiche offensive e portare tanti giocatori nella loro metà campo”.
Con il Cittadella si è notato un leggero fisico nella ripresa, attualmente qual è la condizione?
“Ci sono ampi margini di miglioramento su questo aspetto. Miglioramento dettato anche dalla struttura dei nostri giocatori. Gente come Daniel Ciofani, Ciano, lo stesso Crivello: non sono giocatori leggeri e quindi necessitano di più tempo per andare in condizione. Nel giro di 3-4 partite avremo giocatori al top. Abbiamo da registrare qualcosa sotto l’aspetto tattico ma vale anche per le altre squadre. Io parlo di noi: abbiamo fatto un ritiro in grado di guardare alle distanze e non all’immediato. Sottolineando sempre il fatto che le condizioni atletiche condizionano la fase iniziale della stagione. Ed è normale che nella fase di rodaggio non si potrà arrivare a fare 90′ al top nelle prime partite”.
A livello di personalità si attende una crescita?
“Sicuramente sì anche perché abbiamo il dovere di pensare che c’è sempre da migliorare. La serie B non ti permette di rilassarti o di pensare che sei a posto sotto il profilo dell’organizzazione di gioco, la qualità del gioco stesso o la condizione fisica. In questo, per mentalità la squadra non deve accontentarsi e ripartire dalle cose buone che si sono viste”.
In cosa la squadra sta crescendo di più a suo parere?
“La vedo crescere sotto l’aspetto della compattezza e delle distanze. Ho visto un Frosinone solido e coriaceo nella fase di non possesso. Un test importante sarà proprio a Pescara che ci misurerà. In queste due partite Bardi è stato quasi inoperoso, al di là della Pro Vercelli che lotterà per salvarsi, il Cittadella per potenziale offensivo e qualità di gioco è importante ma non abbiamo corsi grandi pericoli. Venerdi sera verremo messi alla prova seriamente, dovremo essere bravi a continuare”.
Ciano è arrivato ed ha trovato D. Ciofani e Dionisi e quindi lei lo ha dovuto plasmare diversamente. Un passo obbligato.
“Io credo che Ciano sia un giocatore che può ricoprire più ruoli nella fase offensiva. Nasce trequartista, ha fatto l’attaccante esterno nel 4-3-3, lo scorso anno nel 3-5-2 ha fatto un sacco di gol. Ha fatto tanti gol in tutte le posizioni. Lui è un giocatore che predilige una zona di campo particolare, lo si è visto anche nell’assist che ha portato al gol di Crivello. Anche in quel modulo è un elemento che sa ricercarsi la zona dove agire meglio. Lui può ricoprire tutti i ruoli, ora deve essere solo bravo a trovare la condizione migliore perché ancora non è al 100%. Non è un elemento leggero, è molto dotato tecnicamente ed ha bisogno di 4-5 partite per entrare in condizione”.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio
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