L’ERRORE DI ABBATTISTA L’ULTIMA SPOLVERATA DI VELENO SU UNA SERATA STORTA, MA LA ‘CAZZIMMA’ DOV’E’?

 In Il Punto

Non c’è tempo per fermarsi a riflettere. Il campionato non dà pause. Martedi sera il Perugia in trasferta, sabato il Cosenza in casa. Il primissimo scorcio di campionato ha fatto capire che il Frosinone formato esterno ancora non si ritrova e quello casalingo non fa spellare le mani. Per carità, davanti ci sono 33 partite e 99 punti a disposizione. Per cambiare il corso degli eventi bisogna metterci qualcosa di più, per dirla con un eufemismo. Il Frosinone del ‘Curi’ ha avuto due colpe: staccare la spina un attimo dopo il provvisorio vantaggio di Paganini con la complicità di Falasco (e cioè al 2’ di gioco) e poi far sembrare il Real Madrid un Perugia che è una buona squadra capace di portare a finalizzare un attaccante dalle polveri sempre accese come Iemmello. L’errore di Abbattista, che non ha visto un rigore grande come un grattacielo ai danni di Ciano che avrebbe potuto fruttare il 2-2 (tutto da dimostrare se poi i canarini sarebbero riusciti a tenerlo fino alla fine, ndr), è stato solo l’ultima spolverata di veleno su una torta che già era andata a male.

SERVE EQUILIBRIO, MA TROPPI CORSI E RICORSI – Nesta al suo arrivo a Frosinone aveva detto, più o meno: “…bisogna avere equilibrio nei giudizi durante la stagione. Non esaltarsi dopo le vittorie e non deprimersi dopo le sconfitte”. Grande verità. Incontrovertibile. Però il tifoso vive di risultati, dalla Lapponia al Sudafrica. Ed è un esercizio complicato fargli immaginare rose e fiori dopo una partenza così altalenante. Detto questo, un cambio del modo di pensare in mezzo al campo non è così semplice da metabolizzare. Anche se poi il Frosinone di Perugia è parso troppo uguale ad altri Frosinone visti durante gli ultimi 15 anni, nei momenti più difficili. E’ parso uguale ad esempio al Frosinone che nel campionato 2003-’04 di serie C2 perse a Rutigliano contro l’ultima in classifica (e poi vinse il campionato), è parso uguale al Frosinone che perse 2-0 a Lumezzane nel 2004-’05 (e poi disputò i playoff), è parso uguale al Frosinone che nella stagione della prima promozione in A perse 4-0 a Bari, è parso uguale al Frosinone che nella stagione 2016-’17 perse 2-0 alla vigilia di Capodanno a Vercelli (e poi sfiorò la A per 1 gol). Wsempi a caso. Lento, stentoreo, macchinoso. Nesta dalla sua ha un grande vantaggio, se valutato in prospettiva: troppo brutta questa squadra per essere quella vera che il tecnico giallazzurro ha in mente di elaborare.

LA RABBIA DI PAGANINI E GORI – Al tecnico canarino sta mancando in questa fase anche la maggiore incidenza generale dei nuovi acquisti sull’organico. Tra un problema (infortuni) e l’altro (acclimatamento generale). Oltre, si diceva, del cambio di mentalità in campo. Si è visto poco quel cambio e meno ancora la mentalità della squadra vincente. Il tecnico giallazzurro ha le sue idee e dovrà cercare di svilupparle ma in questo passaggio saranno sempre i giocatori a recitare il ruolo più importante. Paganini – con Gori tra i migliori a Perugia – non a caso ha parlato di mettere “fuori la rabbia”. Un giocatore che si è dannato l’anima. Un giocatore, peraltro, che gioca anche in un ruolo che non è proprio il suo se mai qualcuno volesse addebitare la responsabilità del momento negativo all’impiego di elementi in ruoli diversi. Il problema vero è la ‘garra’. Tradotta in italiano, la grinta. In napoletano stretto, ‘cazzimma’. L’ora di farla vedere.

LE ALTRE – In attesa che oggi si giochino i due posticipi della 5.a giornata Trapani-Cremonese e Salernitana-Chievo con la squadra di Ventura che sente odore di primato, il turno di martedì ha regalato delle certezze. E soprattutto i gol degli attaccanti. Certezze dell’Ascoli – capolista solitaria della B con 12 punti dopo 5 partite (bianconeri lo solo a Frosinone) – che ha travolto un incerto Spezia (3-0) con l’ex parmense Da Cruz strepitoso, autore del provvisorio raddoppio. Le altre reti del fantasista Ninkovic e del bomber Ardemagni. Lo spezzino Matteo Ricco fallisce un rigore. Non solo spettacolo di gol al ‘Castellani’ di Empoli dove la squadra di Bucchi ha battuto all’ultimo assalto un indomito Pisa. Tre a due il finale, con i cannonieri Mancuso e Marconi (capocannoniere della B con 7 reti con un rigore fallito alla prima di campionato) che fanno doppietta e l’azzurrino Frattesi mette il sigillo al successo al 5’ di recupero. Azzurri a -1 dalla vetta ma per i neroazzurri non è una bocciatura. Tutto nella prima frazione di gioco la sfida tra Pordenone e Benevento terminata 1-1: alla rete di Kragl ha fatto seguito il pari del difensore Camporese nel finale di tempo. Un ex frena la corsa di Inzaghi alla vetta. Il Crotone non lascia scampo alla Juve Stabia: 2-0. Protagonista Crociata: una traversa e tante giocate che hanno illuminato la squadra di Stroppa. I cambi di Caserta si rivelano poca cosa. Il Cittadella sembra aver imboccato la strada maestra: 2-1 al Pescara che lascia un tempo agli avversari. Segna ancora Diaw, il colored dei granata sulle orme di Kouamè. Il Venezia fa vedere di che pasta è fatto anche nel confronto con l’Entella che viaggiava col vento in poppa: 2-0 a Chiavari, anche in inferiorità numerica. Il prossimo avversario del Frosinone, il Cosenza terz’ultimo in classifica, non va oltre l’1-1 interno con il Livorno che recrimina per le occasioni sprecate.

IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA – Il grossetano Michele Marconi, alla sua prima (vera) stagione di serie B dopo 10 anni, sotto i riflettori. Scuola Atalanta, sembrava perso sui campi della C1 e C2. E invece la sua performance conferma che anche i campi dell’Italia di terza serie sono popolati di giocatori ai quali basta innescare la miccia.

Giovanni Lanzi

Articoli Recenti