LA SFERZATA DI LONGO: “LA RABBIA DEVE TRAMUTARSI IN VITTORIA”

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FERENTINO – La seduta di allenamento è terminata sotto una pioggerellina e un cielo plumbeo che fanno presagire niente di buono. Il tempo di far rientrare tutti negli spogliatoi e sulla Cittadella dello Sport torna a splendere il bel sole, a tratti anche gradevolissimo. Miracolo di un inverno che lo stesso tecnico giallazzurro definisce “mite da queste parti…”. Moreno Longo si presenta in sala stampa alle 13.15 esatte.
Mister Longo, ci può dire la situazione dei convocabili?
“Ariaudo e Frara non faranno parte della lista dei convocati. Invece ci sono Soddimo e Terranova. Chiaramente non considerando i lungodegenti che restano ancora fuori”.
Sappiamo tutti come giocano la squadre di Castori: raccolte, la fase difensiva con tutti sotto la linea delle palla, pronte a sfruttare eventuali ripartenze. Sarà così anche domani? Quindi a suo parere dovremo stare attenti ed avere quindi tanta pazienza?

“Credo che questa possa essere una delle chiavi della partita. Il Cesena è una riproduzione abbastanza fedele del Carpi di Castori. Cambiano gli interpreti ma non i concetti e il modo di giocare. Il Frosinone dovrà avere la maturità necessaria per gestire quelle che saranno le possibilità che avrà il Cesena di sfruttare le ripartenze. Quindi, ripeto, la gestione della palla da parte nostra sarà fondamentale e poi non dovremo lasciare mai nulla all’avversario”.
Terranova è convocato ma chiaramente non giocherà. A questo punto ci dobbiamo aspettare un po’ di coraggio con lo schieramento di una squadra più offensiva o con Russo al posto di Ariaudo?

“Terranova ha dato grandissima disponibilità nell’accettare la convocazione. Un plauso al ragazzo, ha cercato di recuperare in tempi ristrettissimi ed averlo con noi è una possibilità in più. E, detto questo, per rispondere alla domanda non si tratta di una questione di coraggio o meno. Bensì è una questione di logica. Il Frosinone è stato costruito per giocare in una determinata maniera. La squadra in questo momento, e metto anche dentro in questa mia considerazione la gara di Empoli nonostante quei 3′ di disattenzione, ha dimostrato con questo assetto di saper essere pericolosa. Quindi noi continuiamo con questo modulo, almeno dall’inizio della partita. Poi se dovessimo accorgerci che qualcosa bisognerà modificare non avremo esitazione a farlo”.
Il coraggio al quale ci riferivamo sarebbe stato l’inserimento di Matarese, restando con i tre dietro…
“Cambierebbe di poco l’assetto se non il fatto di avere Matarese più offensivo dalla parte di Fazzi. Loro hanno una superiorità esterna con il modulo che stanno applicando e quindi a noi serve innanzitutto equilibrio. Avendo noi dalla parte opposta uno come Beghetto che sicuramente è offensivo, l’idea è di partire con Matteo Ciofani a destra”.
Brighenti centrale o Russo in quella posizione?

“Io continuo a vedere Brighenti terzo, braccio corto della difesa a tre come si dice in gergo. Perché è un giocatore che nella fase di impostazione permette di entrare nella metà campo avversaria con il palleggio. In caso contrario sarebbe inutile giocare con tre difensori centrali, ne basterebbero due. Il terzo di difesa è Russo, lo considero più centrale. Con Brighenti possiamo sfruttare diversamente il palleggio mentre Adriano (Russo, ndr) può fare meglio nella posizione centrale”.
Mister, che settimana è stata dopo Empoli?

“Una settimana nella quale è regnata la delusione, la rabbia di non aver portato un risultato meritato sul campo. Per assurdo al 91′ avevamo in mano una vittoria importante, prestigiosa, gara giocata con un ottimo calcio, prestazione maiuscola su un campo difficile come quello di Empoli. Tre minuti hanno vanificato tutto. Questo deve essere una lezione per tutti. Dobbiamo invertire la rotta subito per ritrovare la vittoria”.
Per i tifosi Castori è stato un avversario importante, fino all’epilogo dello scorso anno. Come si prepara a questa sfida?

“Innanzitutto anche non avendo vissuto l’esperienza del Frosinone lo scorso anno compresa la partita della semifinale playoff di ritorno (29 maggio, 0-1 per il Carpi allenato da Castori, ndr) sento grande senso di appartenenza. Dobbiamo regalare una gioia che questa piazza e questa società meritano. La gara è stata preparata minuziosamente per vincerla”.
Cosa si aspetta e cosa chiede ai tifosi dopo la doccia fredda di Empoli?

“La delusione e la rabbia che abbiamo provato noi credo l’abbiano trovata i tifosi. Come ho detto ai ragazzi alla ripresa degli allenamenti non voglio che questi 3′ vanifichino quanto di buono loro avevano fatto finora. Questi 3′ non debbono essere dimenticati ma serviranno da lezione. Dobbiamo avere l’umiltà di fare il ‘mea culpa’ ma anche di fare il giusto peso a quel segnale. Però dico una cosa, anche se non deve essere un alibi: al 91′ i titoli e i voti sarebbero stati fantastici se tutto fosse filato in un certo modo. Siccome non è andato come pensavamo e volevamo, tutto quello che è successo ce lo deve tramutare in energia positiva. Una squadra non va ad Empoli e sul 3-0 non permette di far giocare l’avversario. Dobbiamo solo imparare a limare certi dettagli. Perché la serie B si gioca su certi aspetti che possono essere impercettibili ma alla fine dell’anno possono rivelarsi determinanti”.
Si può dire che lei potrebbe schierare la stessa formazione? Con la sola variazione di Russo?

“Io credo che questa sia l’idea, proseguire sulla strada di una squadra che per tanto tempo ha fatto grandissime cose. Non vedo perché si debba cambiare, almeno per ora”.
Questo mese di dicembre con 2 partite casalinghe consecutive è forse un banco di prova importante?

“Questo è un mese particolarmente davvero importante, compreso la gara con la Pro Vercelli alla ripresa del ritorno su 6 gare ne faremo 4 in casa. Abbiamo l’opportunità di dare un segnale forte alla classifica. E dare quindi continuità per arrivare al giro di boa attaccati a quel carro che ci deve permettere di arrivare a marzo per giocarci un posto per la promozione”.
Quei 3′ alla fine della gara di Empoli ci sono stati. Ha rivisto qualcosa sulle palle inattive?

“Che abbiamo subìto qualche gol di troppo sulle palle inattive è un dato di fatto. Gli ultimi gol arrivano così, da punizione laterale o da azione da calcio d’angolo. Poi si passa ad analizzare come si subiscono certi gol. La fase difensiva non ha una ricetta per non prendere gol. Perché si prende gol a uomo e si prende gol a zona. Ad esempio il gol del Cesena col Brescia è un colpo di testa con marcatura a uomo. La palla inattiva è una questione prettamente di attenzione. L’importante è sempre la vittoria nei duelli ma c’è da considerare anche la bravura dell’avversario. Stiamo però lavorando con alternative diverse, non dobbiamo essere integralisti. Il fatto di aver iniziato a zona, e comunque con un inizio positivo, era perché lo scorso anno qualche gol di troppo era arrivato marcando a uomo. Quindi in questo senso l’attenzione sarà la chiave principale di qualsiasi modulo nel quale il Frosinone si schiererà”.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio

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