Alla scoperta della formazione lariana, che venerdi (ore 18) ospiterà il Frosinone. Il tecnico 'fatto in casa' ha portato due volte gli azzurri in B ma ne decretò anche la retrocessione ai tempi del Novara

JACK GATTUSO, IL COMO E QUELLA STORIA INFINITA DEL PROFETA IN PATRIA

Cerri e La Gumina compongono un attacco di qualità per la categoria. H'Maidat cerca la definitiva consacrazione dopo lunghi periodi d'ombra, il trainer ha voluto a tutti i costi Chajia. Gori, Parigini e Scaglia garanzie. Il tutto su un'ossatura importante
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Il ritorno in serie B dopo 5 stagioni corredate anche da 2 fallimenti. Il Como della proprietà indonesiana pensa alla salvezza ma si appella alla qualità per strizzare l’occhio a qualcosa di più importante. La squadra allenata da Giacomo Gattuso, comasco che aveva già accompagnato tra i Cadetti la squadra della sua città nella stagione 1994, ha pareggiato le prime due gare di campionato nelle trasferte terribili in casa di Crotone (2-2) e Lecce (1-1) e perso all’esordio davanti al proprio pubblico (0-1) contro l’Ascoli. E proprio Gattuso in una recente intervista apparsa su La Provincia di Como ha fatto intendere come la salvezza sia un obiettivo per questa stagione. A proposito di Gattuso e il Como: lui, da comasco verace, ai tempi del Novara, fece retrocedere la squadra della propria città. Storie di calcio.

Tatticamente Gattuso si esprime con il 4-4-2. E si affida sovente alla famosa ‘salida lavolpiana’, la più comune ripartenza dal basso per la quale servono piedi buoni e sangue freddo. Gli serve – ha detto nella stessa intervista – a ribaltare rapidamente l’azione, a cercare subito la profondità nel cuore della squadra avversaria.

La squadra costruita dal dg Ludi è per nove-undicesimi rinnovata nell’intelaiatura base. Messi a segno anche un paio di colpi eccellenti: l’attaccante Cerri (Cagliari) e il compagno di reparto La Gumina (Sampdoria, la scorsa stagione all’Empoli). Gattuso poi ha potuto ritrovare quel Chajia (Lokomotiv Zagabria) che aveva avuto nella Primavera del Novara e che in Italia aveva giocato senza infamia e senza lode anche ad Ascoli. E poi elementi di sicuro affidamento come il difensore di fascia destra Vignali (Spezia) che ha una stagione di serie A alle spalle, il centrale di difesa Varnier (ex Cittadella e Atalanta, in arrivo dal Pisa), il portiere Gori (Pisa, via Juventus), l’attaccante Gliozzi (Cosenza), il compagno di reparto, il giovane Luvumbo (Cagliari) e poi il difensore Ioannou (Aris Salonicco), il centrocampista offensivo Parigini (Ascoli) e il difensore centrale Scaglia (Monza, anche lui messosi in luce nel Cittadella). Preso anche il centrocampista Kabashi (Renate).

Del gruppo della promozione sono rimasti, all’interno dell’ossatura base, i centrocampisti centrali H’Maidat – un genio mai espresso compiutamente anche a causa di alcune vicissitudini personali – e Bellemo, gli unici due ad avere il posto nella rivoluzione della formazione-base. Nella rosa, in difesa troviamo l’ex Bertoncini, difensore centrale come Solini, Crescenzi e Allievi, i terzini Cagnano e Toninelli, i mediani Arrigoni e Bovolon, l’eclettico Iovine, l’ala Massimiliano Gatto e l’attaccante Gabrielloni match-winner della sfida con l’Alessandria che valse la promozione diretta in B. Gattuso allena una squadra mossa non solo da un normale entusiasmo ma anche da una interessante qualità, diffusa nei tre reparti. Contro la formazione di Sottil pagato un errore in fase difensiva commesso da quel Vignali che, da spezzino con la maglia dello Spezia, evitò all’ultimo secondo il 20 agosto 2020 che a salire in A fossero i canarini.

Giovanni Lanzi

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