La conferma del tecnico dopo la promozione storica dei 'ramarri' è stato il primo pilastro della costruzione di una squadra che ha ottenuto la piazza d'onore al termine del girone d'andata

IL PORDENONE DI TESSER NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’

Mercato estivo importante nei ruoli giusti. Ma la stella indiscussa è la mezz'ala Pobega di proprietà del Milan. Al mercato invernale in arrivo la punta Bocalon e il terzino Ranieri. A Frosinone probabile defezione di Ciurria
 In Primi Piani

Continuare con Attilio Tesser è stata la mossa più importante della Proprietà del Pordenone al termine della scorsa stagione di Lega Pro. Nel segno della continuità dalla sera del 28 aprile 2019 quando i friulani hanno staccato il lasciapassare per la serie B. Parole e musica furono allora del responsabile dell’Area Tecnica, Matteo Lovisa, che non si lasciò certo scappare il tecnico che ha segnato la Storia dei ‘ramarri’. Che tra il 2010 e 2011 aveva riportato tra i Cadetti e poi in A il Novara. Doppio salto con la sua firma. A Pordenone sognano ad occhi aperti, i tifosi vogliono la serie A. Il resto è… storia di questi mesi in serie B: settimana dopo settimana Pobega & soci hanno scavato per terra. Costruendo le proprie fortune in casa, loro che una casa ancora non ce l’hanno perché chiedono ospitalità alla ‘Dacia Arena’ di Udine, e alimentando ma non più di tanto il concetto fuori casa dove i ramarri hanno ottenuto 2 vittorie e 2 pareggi su 9 gare.

Tesser da quelle parti fa l’abile pompiere nonostante la classifica: “Prima ci salviamo e poi proviamo a sognare”. Abile pompiere ma ancora più abile a mascherare la voglia che ha di ripetersi. A Pordenone poi, non a caso, si parla di costruire uno stadio da 25 milioni di euro. Buono per la serie B ma ancora di più per la serie A.

A proposito di stelle in questa serie B, Tesser ne alleva una destinata a far parlare di sé: è la mezz’ala sinistra Tommaso Pobega, classe ’99, gran fisico e forza esplosiva. Il ragazzo è scuola Milan che ha avuto il fiuto di tenersi il controriscatto sul cartellino. In estate sulla squadra che aveva conquistato la promozione – e dove ci sono anche gli ex canarini Semenzato e Stefani – sono arrivati il terzino Almici dal Verona (ex Latina), il portiere Di Gregorio dalla Primavera dall’Inter, il centrale di difesa Camporese (svincolato da Foggia), il trequartista Chiaretti (svincolato dal Foggia), il centrocampista Mazzocco dalla Spal, l’attaccante Monachello dal Pescara (scuola Atalanta, che però in questo mercato invernale sta per passare al Venezia), l’esperto centrocampista Pasa dal Cittadella, il difensore esterno Zanon dalla Fiorentina e la punta Strizzolo dalla Cremonese. Sono rimasti Zammarini (ripreso dal Pisa), l’ala Ciurria (che al ‘Benito Stirpe’ dovrebbe mancare per un ematoma alla coscia), il portiere Bindi che però è stato scalzato nelle gerarchie da Di Gregorio, l’attaccante Candellone, l’ex Latina Burrai che è il regista, il difensore Vogliacco è stato ripreso dalla Juventus. In mezzo alla difesa Bassoli e Barison sono due perni, sull’out basso di sinistra De Agostini (che rientrerà per la sfida di Frosinone) è sulle orme del papà che giocò con la Juve e in Nazionale. E poi Bombagi, uniti ai due ex vicentini Gavazzi e Misuraca. In questa sessione di mercato sono arrivati l’attaccante Bocalon dal Venezia e il terzino Ranieri dalla Fiorentina. Una bella miscela, senza dubbio, se si legge il risultato parziale alla fine del girone di andata. Tesser ha snaturato poco il suo credo tattico della passata stagione: in fase di possesso i terzini si alzano sulla linea mediana, in fase di non possesso il meccanismo di disegna con un 4-4-1-1. Buona la capacità a gestire il pallone nelle diverse fasi di gioco, il tecnico riesce sempre a coinvolgere molti giocatori ed anche senza palla il Pordenone dimostra compattezza.

Giovanni Lanzi

 

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