L'ex difensore centrale salito dalla formazione Primavera al posto di Tesser, esonerato alla terza stagione con i 'ramarri' dopo una promozione storica tra i Cadetti, una stagione 'garibaldina' e la lunga frenata in quella attuale

IL PORDENONE DI DOMIZZI, LA DIFESA DA PUNTELLARE

Tatticamente per ora il neo allenatore, un passato importante in serie A da calciatore, non ha cambiato nulla. Per sabato contro il Frosinone punta a riavere Vogliacco e Chrzanowski
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Terminato il Tesser-ter a Pordenone, sulla panchina dei ‘ramarri’ prossimi avversari del Frosinone, dal 3 aprile scorso è la volta di Maurizio Domizzi, ex difensore di Napoli, Udinese e Venezia e già tecnico della Primavera dei friulani. Con l’esonero di Tesser si interrompe quindi il lavoro iniziato nella stagione della promozione storica in serie B e passato per la conquista dei playoff lo scorso campionato, quando il Pordenone venne eliminato nel doppio confronto proprio dal Frosinone.

Il nuovo corso è iniziato con la vittoria sull’Entella, alla prima di Domizzi sulla panchina. Ma ha fatto seguito il passo falso dell’ultimo turno in casa della Cremonese che ha lasciato i friulani a -3 proprio dal Frosinone. Al ‘Teghil’ di Lignano Sabbiadoro sarà sfida al calor bianco tra due squadre che non possono lasciare i tre punti nelle mani dell’avversario. Ma vediamo come è cambiato il Pordenone in questa stagione. I ‘ramarri’ avevano riportato un corposo maquillage. Ma evidentemente tra entrate ed uscite è venuta meno quella caratteristica che aveva fatto dei friulani la vera sorpresa della passata stagione: l’entusiasmo. Rispetto a quella squadra-miracolo erano partiti infatti le punte Candellone (Bari), Bocalon (Venezia) e Strizzolo (rientrato alla Cremonese, autore del gol vittoria dei grigiorossi nell’ultimo confronto), i difensori Semenzato (Bari) e Gasbarro (Padova), il portiere De Gregorio (al Monza via Inter), i centrocampisti Mazzocco (Entella) e Burrai (Perugia), il laterale De Agostini e il trequartista Chiaretti. Ma soprattutto era salpato quel Pobega (Udinese e nazionale U21), valore aggiunto nella stagione scorsa grazie ad i suoi gol da centrocampista offensivo.

Una perdita importante è stato anche l’attaccante Diaw, arrivato a settembre dal Cittadella e partito a gennaio destinazione Monza dove non ha mai fatto gol. Acquisti importanti al mercato estivo erano stati anche i centrocampisti offensivi Calò e Mallamo (ex Juve Stabia), il compagno di reparto Scavone (Bari), l’altro centrocampista Rossetti (Bari ma proveniente dal Torino), l terzini Falasco (Perugia) e Chrzanowski, gli attaccanti Butic (Cesena) e il polacco Musiolik, il difensore Berra dal Bari, il portiere Perisan (Udinese). Il tutto miscelato sul gruppo delle ultime due stagioni: il portiere Bindi, i centrali di difesa Bassoli e Barison, i compagni di reparto Camporese, Vogliacco, Zanon e Stefani, i centrocampisti Gavazzi, Misuraca, Pasa, Zammarini e Tremolada (passato a gennaio al Cosenza) e la punta Ciurria.

Il mercato di gennaio ha fatto arrivare l’attaccante Morra dall’Entella (infortunatosi di recente, stagione finita) e il compagno di reparto Finotto dal Monza (reduce da infortunio) oltre al centrocampista offensivo Biondi dal Catania.

Domizzi tatticamente per ora non ha cambiato il 4-3-1-2 che aveva accompagnato il Pordenone nella stagione con Tesser. A Cremona ha confermato la stessa formazione che aveva battuto l’Entella ma solo il primo tempo gli ha dato ragione. Il tecnico romano cercherà di puntellare la difesa con i recuperi di Vogliacco e Chrzanowski, per il resto formazione in alto mare.

Giovanni Lanzi

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