La classifica degli abruzzesi al momento inganna: la rivoluzione pensata dal patron Sebastiani ha riportato in panchina Oddo, pescarese doc e già ex, e in dote novità in tutti i reparti

IL PESCARA DI ODDO, ‘MISCELA’ NUOVA E DI QUALITA’

L'ossatura riparte da una 'dorsale' importante di reduci della passata stagione. A frenare l'amalgama sono anche gli infortuni. Contro il Frosinone possibile rientro di Maistro ed una possibile modifica tattica
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Avvio di stagione complicato per il Pescara del patron Sebastiani, in continuazione con quella che era stato il finale di campionato 2019-’20 (tre cambi di panchina) con la salvezza artigliata per le unghie nella finale fratricida (in considerazione dei tanti ex di allora, spalmati nelle due squadre) con il Perugia. Alla guida degli abruzzesi il massimo dirigente biancazzurro aveva (ri)chiamato il pescarese Oddo che qualche giorno prima del nuovo ‘matrimonio’ calcistico era alla guida proprio dei grifoni umbri. E’ il calcio, d’altronde. Soprattutto è il calcio professionista.

Il ds Antonio Bocchetti (ex) e Sebastiani hanno praticamente rimodellato la squadra nella finestra di mercato. Strizzando l’occhio anche a qualche giallazzurrro come Trotta (poi trasferitosi in Portogallo) oltre a Zampano (ex biancazzurro) e Dionisi che sono rimasti punti fermi nello scacchiere di Nesta. Il maquillage conclusosi lo scorso 4 ottobre segue quello di un anno fa, quando tra entrate ed uscite oltre una ventina di giocatori varcarono la porta del club abruzzese.

Le scelte del tecnico pescarese di comune accordo con il club hanno portato alla conferma di un’ossatura base all’interno della quale sono rimasti il portiere Fiorillo che da quelle parti è una bandiera (7 stagioni di cui una di serie A), i difensori esterni Masciangelo e Balzano, il centrale Drudi (a lungo sul mercato, è stato poi confermato), i centrocampisti Busellato e Memushaj e gli attaccanti Bocic e Galano. Sono arrivati il difensore centrale Sasà Bocchetti (ex giallazzurro, dal Verona e una vasta esperienza nel campionato russo), il giovane portiere Del Favero  (Juventus) che però si è infortunato praticamente subito, i difensori Bellanova (Atalanta), Antei (Benevento, anche lui fermo per infortunio), Nzita (Perugia, squalificato per sabato contro il Frosinone) e Jaroszynski (Genoa, ex Bari e Salernitana), i centrocampisti Maistro (Salernitana, orbita Lazio, anche lui in dubbio per sabato),  Omeonga (Hibernian), la stellina Riccardi (Roma Primavera) e l’espertissimo Valdifiori (ex Empoli ma anche Napoli, Torino e la nazionale nel curriculum). Cambiato il volto anche del reparto offensivo, dove il duo Sebastiani-Bocchetti è riuscito ad avere Asencio dal Genoa (ex Avellino, poi Pisa e Cosenza, in forte dubbio per la sfida ai giallazzurri), Ceter (Chievo, anche lui fermo ai box all’ultima di Venezia) e Capone (Perugia).

Finora per il Pescara come detto 1 solo punto in campionato, lo 0-0 casalingo col Chievo. L’organico è un mix di esperienza e bella gioventù ma ancora non è scoccata la scintilla. E probabilmente il rovescio in Laguna (4-0) è figlio anche delle troppe assenze che stanno condizionando il lavoro del tecnico, che a Venezia si è trovato praticamente senza punte titolari. Si è parlato, come sempre accade in casi del genere, di un avvicendamento in panchina, con le voci su Ventura e l’ex Pillon ma per ora sono solo ‘boatos’. Come il possibile avvicendamento societario che comunque il patron Sebastiani aveva cercato per sua stessa ammissione a cavallo tra la precedente e l’attuale stagione. Sabato formazione in alto mare, condizionata dai recuperi di Maistro e i tentativi di riavere a disposizione anche Ceter e Asencio. Anche se il problema attuale del Pescara sembra essere la poca impermeabilità della difesa, con 9 gol incassati nelle ultime 3 gare dalle quali sono arrivate altrettante sconfitte. Oddo potrebbe anche pensare di cambiare modulo, uscire dall’attuale 4-3-1-2 e proporsi col 3-5-2.

Giovanni Lanzi

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