IL FROSINONE NON E’ ANCORA ‘ROCK’, IL PRIMO TEMPO DEVE ESSERE ALL’ALTEZZA DEL SECONDO

 In Il Punto

Una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Totale 4 punti dopo altrettante partite. E’ ancora calcio d’estate? Più no che sì. E’ calcio vero. Almeno questo ci dice il campionato di serie B.  E arrivano anche i primi fischi sul Frosinone che non batte il Venezia dopo aver perso in malo modo a Chiavari, aver battuto l’Ascoli col cuore in mano e perso all’esordio senza entrare praticamente in campo a Pordenone. Il tifoso è esigente, si è detto. E si è anche detto che “il tifoso deve capire che la B è un campionato duro”. Sarà anche così ma i tifosi del Frosinone hanno risposto in massa (quasi 10.000 abbonati) ad una campagna abbonamenti che, per conto, ha rispettato appieno le promesse fatte in tempi non sospetti. Doppio impegno quindi, e corrispondenza perfetta: da parte del presidente Maurizio Stirpe e da parte dei sostenitori. Adesso è il momento dei risultati. Per confortare le scelte della Società e quelle dei tifosi stessi.

IL GOL NON DEVE ESSERE UN INCUBO – Denominatore comune di queste prime 4 partite: la rabbia che i giallazzurri sanno mettere in campo nella seconda frazione di gioco (a Chiavari) e nella parte finale della ripresa (con l’Ascoli e il Venezia). E’ vero che i giudizi nel calcio la maggioranza delle volte si lasciano condizionare dai risultati ma il Frosinone è capace di esprimere più di quanto non abbia mostrato finora. Quel Frosinone non si è ancora visto come lo vorrebbe Nesta. Senza gettare la croce addosso a nessuno, non è un Frosinone rock. Anzi, è ancora lento e un po’ scontato. Salvo poi far saltare tutti i freni inibitori e sfiorare gol a ripetizione. Ma prevale ancora la rabbia di voler spaccare sulla lucidità. E’ accaduto a Dionisi (ancora sfortunato, auguri per l’ennesima completa guarigione), a Trotta, a Citro, a Paganini che pure è risultato tra i migliori in campo e non solo nella partita col Venezia. Paganini anzi è un giocatore che sta esprimendo al meglio il proprio potenziale tecnico-tattico ed agonistico. Il gol non deve essere un incubo ma una piacevole liberazione. Per lui come per i suoi compagni. Novakovich all’esordio dal 1’ è parso poco servito, al di là del naturale blocco che può arrivare per una ‘prima’ assoluta davanti al proprio pubblico. Applausi per Capuano, un valore per questa categoria.

BARRA A DRITTA, IL PASSATO NON DEVE CONTARE PIU’ – Ma non bisogna nemmeno scadere nella ricerca di un ovvio che ovvio non è quando si dice che “bisogna cancellare le scorie della passata stagione dopo la retrocessione…” e che “il lavoro c’è, bisogna invece calarsi nella mentalità”. Perché sono retrocesse anche Empoli e Chievo e da quelle parti non si parla di mentalità da cambiare. Le parole vanno soppesate. Barra a dritta è necessaria, ognuno in quota parte per quello che gli compete. La Società è inappuntabile, ha disegnato ed ha visto accettate le strategie di mercato puntando sugli uomini giusti; i tifosi la loro parte la fanno: toccherà al gruppo dare segnali di controtendenza.

L’ALBUM DEI RICORDI E LA B CHE PERDE PIL – La serie B negli ultimi tre lustri ha perso molto Pil in qualità. Acquistando in agonismo. Dal campionato di A2 del 2006-2007 ad oggi, se la qualità venisse espressa in un grafico, la linea sarebbe in costante e netta discesa. Ma punti erano allora e punti sono oggi. Proviamo allora a rispolverare l’album dei ricordi.  Beninteso, non è un dato affatto indicativo. La partenza è figlia di tante variabili. Alle quali va dato il giusto peso. Il Frosinone ad esempio ha oggi gli stessi punti che aveva nella stagione 2008-’09 alla medesima giornata. All’esordio, nel 2006-’07, ne aveva appena 2. Campionati, quelli, a 22 squadre. Il miglior risultato parziale nelle 9 stagioni di B i giallazzurri lo hanno ottenuto nel campionato 2009-’10 (3 vittorie ed 1 pari) con 10 punti ma anche salvezza col cuore in gola col cambio di panchina da Moriero a Carboni e nella stagione della seconda promozione in A (3 vittorie e 1 pari) sempre con 10 punti, con Longo in panchina. Poi ci sono anche tre stagioni con 7 punti (2007-’08, 2014-’15 con la promozione in A e 2016-’17 con la promozione in A mancata per 1 gol ma anche con il record finale di 74 punti). L’anno della retrocessione in Lega Pro, il Frosinone dopo 4 partite aveva 5 punti.

Anche in fatto di reti realizzate (appena 3), il Frosinone ha fatto gli stessi gol della sua prima stagione di B (2006-’07) e della stagione 2008-‘09. E’ in ritardo con le stagioni 2007-’08 (4), 2009-’10 (8), 2010-’11 (4), 2014-’15 (8), 2016-’17 (4) e 2017-’18 (10)  che è quella col maggior numero di reti sempre nelle prima 4 gare.

PRIMI TEMPI A MARCE BASSE – Statistiche che mostrano anche un’altra evidenza che chiaramente andrà valutata in maniera più attendibile in un ‘range’ maggiore di gare. Le difficoltà del Frosinone sono esplicitate dallo zero nella casella delle reti realizzate nei primi 45’. Mentre i giallazzurri hanno preso due gol (quello di Troiano dell’Ascoli e quello di Pobega del Pordenone) nel secondo (al 27’) e terzo quadrante (42’) della prima frazione di gioco. Nella ripresa i giallazzurri incassano gol (2) nei primi 15’ (7’ st Pobega e 8’ st Capello), nei secondi 15’ (Barison al 19’ st) e in pieno recupero (4’ st Mancosu). I gol realizzati: 1 tra il 16’ e 30’ (Capuano al 19’ st), 1 tra il 30’ e 45’ st (Dionisi al 36’ st) e 1 nel recupero (Paganini al 1’ st).

LE ALTRE – In prima serata il Chievo ha agguantato il pareggio in casa col Pisa che si era portato sul 2-0 grazie alla doppietta dello scatenato Marconi che finora ha sbagliato solo la prima partita, col rigore fallito al 94’ contro il Benevento. Mentre stasera sera il Trapani deve scrollarsi di dosso la condizione di fanalino battendo una Salernitana che dalla sua parte dovrà cancellare il ko nel derby.

Decollo verticale in classifica da parte dell’Ascoli (9 punti, unico ko a Frosinone) che dopo aver sofferto nel primo tempo al ‘Menti’ di Castellammare, maramaldeggia sulla Juve Stabia (1 punto in 4 partite): 5-1 il finale per i marchigiani, troppo largo comunque per la formazione di Caserta che sull’1-2 ha accarezzato a lungo la possibilità del 2-2.  La tenacia e la mossa di Inzaghi di buttare nella mischia Armenteros (tra i pochi reduci della stagione di A) hanno regalato al Benevento tre punti d’oro (e la terza vittoria di fila) nel confronto con un Cosenza mai domo. Per Braglia quarto ko in altrettante gare. Vince anche la Cremonese sul Crotone (2-1) grazie alla rete di Palombi che nell’undici iniziale aveva scalzato D.Ciofani, l’altra rete era stata di Ceravolo che si conferma attaccante di categoria. L’Empoli capitalizza al massimo il rigore iniziale di La Gumina battendo il Cittadella. Vince la prima partita della stagione il Livorno, 2-1 sul Pordenone ma i labronici debbono ringraziare due parate spettacolari del portiere Zima nel finale. Rallenta la macchina da vittorie dell’Entella frenata all’Adriatico dal Pescara che agguanta il pareggio grazie ad una punizione disegnata con la matita da Memushaj. Al ‘Picco’ de La Spezia l’ex Iemmello manda di traverso la vittoria agli Aquilotti con una doppietta, secondo gol al 91’ in rimonta. E poi l’attaccante del Perugia va a togliersi la soddisfazione di stuzzicare i tifosi di casa dai quale non era mai stato granché amato. Martedi si torna in campo. Frosinone a Perugia dove Nesta si presenta da ex. E dove ai buoni secondi tempi fin qui disputati bisognerà sommare un primo tempo all’altezza del vero Frosinone.

Giovanni Lanzi

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