Dopo la retrocessione dell'ultimo campionato di B, il Club ha tenuto la barra ferma consapevole che qualcosa sarebbe accaduto. Il ds Goretti primo tassello del patron Guarascio che non ha mai mollato

IL COSENZA DI ZAFFARONI, LA VARIABILE DELL’IMPREVEDIBILITA’

Il tecnico nel giro di un mese e mezzo è passato dai playoff di Lega Pro al Chievo per arrivare sulla panchina dei silani. Ed ha assemblato una formazione frizzante. Tre gli ex: out Millico, in dubbio Vigorito, Carraro ci sarà
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E’ senza dubbio la sorpresa di questo scorcio iniziale della serie B. Il Cosenza retrocesso in Lega Pro, il Cosenza fermo, il Cosenza appeso alle incertezze sulla decisione che riguardava il Chievo. E poi il Cosenza che ha cercato di bruciare le tappe del calciomercato, sessione che sotto il profilo strettamente pratico ha aperto e chiuso nel giro di 10 giorni, grazie al lavoro del ds Goretti e del presidente Guarascio che non ha mai tremato o pensato di abbandonare anche quando aveva praticamente tutti contro. Non è il passo falso di Alessandria nell’ultimo turno prima della sosta a dettare lo spartito per la squadra di mister Zaffaroni che nel giro di un mese e mezzo si è ritrovato a giocarsi i playoff di Lega Pro con l’Albinoleffe, quindi proiettato nello psicodramma del Chievo e infine sulla panchina dei silani. Un dato depone a favore del lavoro del tecnico: dei 10 gol incassati finora, 5 sono arrivati nella stessa gara, all’esordio di Brescia, quando i silani erano ancora una bella incompiuta.

Breve rewind. Come in occasione della gara di ritorno della scorsa stagione giocata al ‘San Vito Marulla’, i calabresi arrivano con una sconfitta sulle spalle (2-0 a Brescia). Il Frosinone aveva invece pareggiato in casa (2-2) con il Monza.

Dicevamo della campagna rafforzamento. Importante e concentrata in pochissimi giorni. Sono arrivati i portieri Del Favero (Juve, subito out per un problema alla spalla) e l’ex Vigorito (Lecce). Quindi i difensori Vaisanen e Rigione (svincolati dal Chievo), i compagni di reparto Minelli (Bari), Venturi (Carpi), Sy (Salernitana), D. Anderson (Lazio), Panico (Potenza) e Pirrello (Empoli). Il centrocampo ha visto gli innesti di Vallocchia (Juve Stabia), Boultam e Kristoffersen (Salernitana), l’altro ex di turno Carraro (Atalanta), Eyango (Genoa), Situm (Reggina) e il ritorno eccellente di Palmiero (svincolato dal Chievo). Infine in attacco il colpo è sicuramente l’innesto di Gori (scuola Fiorentina, ex Vicenza) ai quali si sono aggiunti il terzo ex canarino, Millico (Torino), Pandolfi (Brescia) e Caso (Genoa). Organico quindi abbastanza rivoluzionato. Nuovi innesti che si sono andati ad aggiungere a quello che è rimasto intatto della rivoluzione. Quindi il portiere Sarracco, il centrale di difesa Tiritiello, i terzini destri Bittante e Corsi e la mezz’ala Gerbo. L’obiettivo del Club è anche legato alla patrimonializzazione dei giovani, grazie agli introiti derivanti dalla legge Melandri, quindi i contributi a fine stagione sull’impiego degli Under e ai bonus-valorizzazione riconosciuti dalle Società proprietarie dei giovani in prestito. Un meccanismo non semplice ma ha trovato il ds Goretti, il patron Guarascio e il tecnico Zaffaroni uniti.

Tatticamente i ‘lupi’ i schierano con il 3-5-2. Nelle due settimane di avvicinamento alla gara il tecnico Zaffaroni ha dovuto valutare le condizioni di Vigorito (uscito al 9’ della ripresa ad Alessandria per un problema al ginocchio che ha escluso danni ser ma non dà certezze sulla sua presenza contro il Frosinone) ma anche di Anderson, Bittante, Panico e Sy che comunque dovrebbero essere tra i convocati. Out invece Millico per un problema muscolare.

Giovanni Lanzi

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