FROSINONE, SALVINI ALZA IL SIPARIO: “LA SERIE B? NON VEDO L’ORA DI INIZIARE”

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L’appuntamento con il Responsabile dell’Area tecnica del Frosinone, Ernesto Salvini, è l’occasione per spaziare a tutto campo sulle questioni giallazzurre. L’accogliente sede nella pancia della tribuna del Centro Sportivo di Ferentino dà la possibilità anche di dribblare l’ondata di calore. Sul tavolo ovale tanti argomenti: la prima squadra, il tecnico e l’uomo Longo, lo staff, lo stadio ‘Benito Stirpe’, la Primavera, il Settore Giovanile e immancabilmente Lei, la regina per quale si comincerà a darsi battaglia tra circa due settimane, vale a dire sua Eccellenza ‘Serie B’. Salvini prima di sottoporsi alle domande ha qualcosa di importante da dire: “Permettetemi di ringraziare personalmente il presidente dell’Avellino, Taccone, l’intero club da lui presieduto e le Autorità locali per la disponibilità data ad ospitarci nelle gare interne necessarie. Spero di cuore che alle nostre partite al ‘Partenio’ possa assistere anche la gente di Avellino, tifoseria stupenda come la nostra”.

Ed ecco l’intervista. Classiche domande. E puntuali risposte. Che il Responsabile dell’Area Tecnica argomenta centellinando le parole.

Direttore Salvini, a poco meno di un mese dal raduno che idea si è fatta del Frosinone?

“Da dirigente non posso che essere soddisfatto per il bellissimo clima nel quale si è lavorato e si continua a lavorare. Ho avuto il piacere di vedere che non si smentisce la buona tradizione dello spogliatoio del Frosinone, che accoglie chi merita di essere accolto bene e lo fa in maniera corretta, rendendolo subito partecipe del progetto-squadra. Sono contento della qualità del lavoro che è stato svolto. Soprattutto sono affascinato, curioso di andare a vedere quanto bene potrà svilupparsi questa sfida tecnica lanciata dall’allenatore. Mi riferisco al tipo di modulo su cui per il momento è stata approntata la formazione e all’idea che la qualità di questi grandissimi calciatori possa compenetrarsi in un modulo interessante, reso ancora più interessante dalle idee dell’allenatore, che indubbiamente richiederà, nel tempo, la grande predisposizione e volontà dei calciatori per raggiungere la massima espressione. I primi che debbono agire per esaltare questo collettivo saranno proprio le nostre tre punte di diamante”.

La gente, i tifosi, di questi tempi si dividono tra la campagna abbonamenti e il mercato. Ci pare di capire che la Società si sia mossa in maniera adeguata su entrambi i fronti. Senza scoprire le carte, cosa bolle in pentola? O non c’è nessuna pentola sulla piastra?

“Le due parti che compongono la stessa domanda suscitano interesse per chi deve proporre la risposta. Anche se la risposta che darò non sarà proprio quella che intendevi. Ritengo che la Proprietà, come ha sempre fatto, abbia fornito i mezzi necessari per allestire un’ottima squadra che dovrà disputare un campionato all’altezza dei propri valori. Per questo motivo io credo che sia indispensabile, a maggiore ragione in considerazione della presenza del nuovo stadio ‘Benito Stirpe’, una grandissima risposta da parte dei nostri tifosi. Perché tutti ci dobbiamo sentire orgogliosi della squadra e della struttura. Quindi dobbiamo sentire il bisogno, come peraltro da anni questa tifoseria fa splendidamente, di sostenere i ragazzi e dare allo stesso tempo un’immagine all’esterno di apprezzamento per la nostra nuova casa. Da tradurre in uno stadio pieno”.

Lo stadio ‘Benito Stirpe’ sta assumendo gli ultimi connotati. Considerato che lei ha seguito l’iter sin dai primi vagiti, quanto lo sente anche una sua creatura?

“Da direttore generale ho partecipato a tutte le riunioni che hanno portato il Comune e la Società a mettere in piedi questo grande progetto. E’ vero, si può parlare di ritardo sulla tabella di marcia per il completamento. Ma se pensiamo che lo Stadio ha iniziato la sua fase embrionale poco meno di un anno fa, pur tra le tante difficoltà e complessità emerse, mi posso ritenere soddisfatto”.

Andiamo più da vicino sulle cose di campo. Un concetto per definire Moreno Longo allenatore in questi primi 25 giorni di contatto pressoché quotidiano.

“Credo che chiunque abbia avuto modo di conoscere in questi primi 25-30 giorni Moreno Longo allenatore, e siamo in tanti perché inserisco anche l’opinione pubblica e i tifosi in primis, abbiamo potuto annusare l’odore di un professionista preparatissimo, che si è dato degli obiettivi ben precisi. E aggiungo che abbiamo conosciuto un grande comunicatore”.

E Moreno Longo sotto il profilo umano come lo descrive invece?

“Un uomo di grande spessore, di cultura, di assoluta dedizione al proprio lavoro, affascinante e garbato nei modi”.

Spazio allo staff tecnico: il vice Migliaccio, il preparatore dei portieri Ferraris, i professori Nava e Capogna. I primi tre li ha conosciuti direttamente sul campo da poco meno di un mese, il quarto è una sorta di ‘creatura’ fin dai tempi del settore giovanile sotto la sua ala, quindi oltre 10 anni fa.

“La cosa che in assoluto mi fa più piacere è la collaborazione fattiva, aperta e sincera che si è instaurata tra il professor Nava e il professor Capogna. Dimostra preparazione ed intelligenza. Delle quali, sono sicuro, la squadra ne trarrà vantaggio. Ferraris oltre ad essere una garbatissima persona ha dato prova delle proprie capacità. Ma tra tutte le figure che compongono uno staff, ritengo indispensabile che, per la qualità complessiva dello stesso, sia necessario avere all’interno un allenatore in seconda con la precise caratteristiche di Migliaccio. A volte è più difficile trovare un buon vice allenatore che un buon primo. E’ un ruolo da svolgere con capacità, dedizione ed estrema intelligenza”.

La formazione Primavera a pochi metri da qui sta prendendo fisionomia. Come giudica il lavoro dei suoi uomini? E soprattutto che tipo di campionato sarà per il Frosinone?

“Stiamo alla prima settimana di lavoro. Per una Primavera c’è più probabilità rispetto alla prima squadra che nei primi giorni di preparazione ci siano in gruppo molti ragazzi in prova. Il lavoro specifico inizierà dopo Ferragosto. Indubbiamente salta agli occhi immediatamente la grande qualità della rosa, particolare che aumenta la possibilità di ottenere l’unico obiettivo richiesto a questa compagine: la formazione di futuri elementi utili al progetto della prima squadra”.

L’obiettivo si sposta sulle squadre Under. La scelta dei tecnici, la scelta degli staff, la scelta dei giocatori: che tipo di percorso logico segue?

“Nel settore giovanile ha sempre trovato posto chi ha dimostrato attaccamento al lavoro, chi ha avuto passione nei confronti del Settore e grande rispetto nei confronti di una Società che ha dimostrato di tenere molto ai propri giovani. Quindi, all’interno del Settore Giovanile vi operano dei collaboratori, dal Coordinatore agli allenatori passando per preparatori e dirigenti, che sono qui da anni e che nella prossima stagione come nelle precedenti sono sicuro daranno ancora prova della loro qualità. Se andiamo invece ad analizzare i tecnici responsabili delle 5 squadre Under, troviamo chi è con noi da oltre 11 anni e chi lo è da minimo 2 anni. Perché la prima regola è quella di mantenere e far progredire chi ha dimostrato valore, lavorando con eccellente professionalità all’interno”.

Guardiamo all’immediato, come ha dichiarato Longo nell’ultima conferenza stampa: la Tim Cup ad Udine per lei è una tappa di avvicinamento al campionato o si gioca anche con la testa ad una tra Benevento e Perugia al quarto turno?

“Per una società, e in questo caso penso di poter parlare anche per molti di quei giocatori che hanno vissuto la serie A, affrontare questo tipo di gare induce ad una estrema determinazione e sprona a voler fare bene. E’ chiaro che è una partita nella quale il voler far bene non significa ottenere il mero risultato ma implica una capacità interpretativa importante per riuscire a fare una buona prestazione utile per gli impegni imminenti. Il tutto tenendo conto che, al di là della categoria superiore, l’Udinese avrà una condizione migliore in virtù del fatto che il campionato di serie A inizia una settimana prima”.

Direttore, a proposito di campionato che ci riguarda, che serie B si sta materializzando all’orizzonte?

“Sarà un torneo divertente, molto competitivo in cui anche le Società più blasonate dovranno calare i loro assi migliori per ottenere gli obiettivi. Non ho dubbi che alla fine del mercato tutte le grandi riusciranno a farsi trovare ai nastri di partenza con rose altamente di qualità. La serie B, non dimentichiamolo, è il campionato delle sorprese e della imprevedibilità. E io non vedo l’ora di cominciarlo”.

Ufficio Stampa

Frosinone Calcio

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