I giallazzurri non centrano mai nei 94' di gioco lo specchio della porta, adesso la zona playout e 3 punti più sotto. Il 4-2-3-1 iniziale e le successive rivoluzioni tattiche non producono effetti palpabili

FROSINONE IN PANNE, AL PORDENONE BASTANO 3′ DA… LEONI VERI

I 'ramarri' più decisi e cattivi nella prima frazione di gioco, la doppietta di Ciurria tra il 19' e il 22' arriva anche grazie a disattenzioni in serie
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PORDENONE (4-3-1-2): Perisan; Berra, Barison, Camporese, Falasco; Scavone, Calò (10’ st Magnino), Misuraca (40’ st Vogliacco); Zammarini; Musiolik (28’ st Butic), Ciurria (40’ st Biondi).

A disposizione: Bindi, Stefani, Banse, Pasa, Bassoli, Mallamo, Chrzanowski, Rossetti.

Allenatore: Domizzi.

FROSINONE (4-2-3-1): Bardi; Salvi (40’ st Brignola), Brighenti, Szyminski, Zampano; Maiello, Carraro (1’ st Tribuzzi); Rohden (14’ st Novakovich), Ciano (1’ st Millico), Kastanos; Iemmello (33’ st Parzyszek).

A disposizione: Iacobucci, Marcianò, Capuano, Curado, Gori, D’Elia, Vitale M.

Allenatore: Grosso.

Arbitro: Signor Lorenzo Maggioni della sezione di Lecco; assistenti Sigg. Pasquale Di Meo della sezione di Foggia e Luigi Lanotte della sezione di Barletta; Quarto Uomo Signor Lorenzo Illuzzi della sezione di Molfetta.

Marcatore:  19’ e 22’ pt Ciurria.

Note: partita a porte chiuse; angoli: 3-2 per il Frosinone; ammoniti: 10’ pt Rohden, 2’ st Misuraca, 8’ st Calò, 16’ st Musiolik, 23’ st Salvi, 42’ st Parzyszek, 43’ st Brignola, 47’ st Tribuzzi; recuperi: 0’ pt; 4’ st

LIGNANO SABBIADORO (UD) – Tanto Pordenone e niente Frosinone, basta solo questo nel primo tempo ai neroverdi – che capitalizzano due colpi tra il 19’ e il 22’ di Ciurria – per passare in scioltezza all’incasso dei 3 punti. I ramarri agganciano i giallazzurri a quota 40 ma hanno una gara da recuperare. Per il Frosinone adesso la zona playout, quindi l’Ascoli, è solo 3 punti più sotto.

GLI SCHIERAMENTI – Nel 4-3-1-2 di Domizzi, davanti a Perisan i centrali sono Camporese e Barison, Berra a destra e l’ex del Perugia, Falasco, chiudono il reparto. In mezzo al campo l’ex Juve Stabia Calò è il regista, Scavone e Misuraca gli interni, quindi Zammarini alle spalle di Ciurria e Musiolik.

Il Frosinone schiera invece un 4-3-3 di facciata che diventa a tutti gli effetti un 4-2-3-1 che vede Bardi tra i pali, davanti a lui da destra a sinistra Salvi,  Brighenti, Szyminski e Zampano, quindi cerniera di centrocampo composta da Carraro e Maiello. Dalla cintola in su Rohden, Ciano (diffidato) e Kastanos alle spalle di Iemmello. Le novità sono Salvi, Carraro e Ciano.

FROSINONE INCHIODATO IN 2’ DA CIURRIA – Partita subito nel vivo, soprattutto per l’impatto agonistico con Carraro che fa sentire il fiato sul collo degli avversari in un paio di occasioni. Un po’ di bagarre nell’area del Frosinone al 3’, la difesa libera con un po’ di affanno, poi sul rilancio lungolinea non è preciso il cross di Ciano in area per Iemmello. La prima conclusione tra i pali, dalla distanza, è di Kastanos al 6’, un sinistro che Perisan blocca a terra dopo una bella azione veloce dei giallazzurri. C’è qualche fallo di troppo, ne fa le spese Rohden dopo appena 10’. Pericoloso il Pordenone al 12’, Brighenti in scivolata davanti a Bardi evita guai spazzando un pallone insidioso di Ciurria da destra. E’ la squadra friulana che cerca di fare la partita, il Frosinone più compassato e ragionatore. Un’azione di calcio d’angolo per i giallazzurri diventa una ripartenza del Pordenone sul tiro rimpallato a Ciano che poi rischia il giallo (è in diffida), sul giropalla da destra a sinistra è comunque bravo Kastanos a frenare la corsa di Zammarini. Nella bagarre a passare all’incasso è il Pordenone: difesa del Frosinone schierata sul cross di Falasco, colpo di testa di Musiolik che svetta più alto di tutti, Ciurria si infila alle spalle di Brighenti che non la prende e infila in uscita Bardi. Al 19’ Frosinone sotto di un gol. E nel pallone 2’ dopo quando su un tentativo di uscita troppo morbido e incerto, Salvi serve (male e corto) Carraro ma i due non parlano la stessa lingua, break e contropiede di Zammarini che si infila in mezzo senza nessuna opposizione, pallone scaricato a Ciurria, destro e palla in fondo al sacco nell’angolo opposto a quello di tiro. Nel giro di 2’ e 30” Frosinone inchiodato. In campo c’è solo il Pordenone, il Frosinone dà l’impressione di giocare una partita di allenamento. E il doppio upper-cut neroverde ha peggiorato la situazione sulla sponda giallazzurra: non c’è trama, non c’è lucidità, non c’è ‘garra’, non c’è pericolosità, manca l’intensità nella partita della stagione. Al 32’ Rohden si confeziona da solo una palla gol – sponda di Iemmello, a sua volta sponda per Ciano che involontariamente gli ridà palla – ma il destro è lo specchio della sua stagione finora: pallone alle stelle, continua per lo svedese la scarsa dimestichezza a trovare qualcosa di veramente pericoloso. Pordenone indemoniato, Frosinone fermo: al 40’ Zammarini cerca il solito Ciurria in area, colpo di testa e pallone che esce a 10 centimetri dal palo alla destra di Bardi. Ancora un errore di Salvi che si somma alla pura di gestire anche le giocate più semplici da parte di tutti i giocatori in maglia bianca. Il doppio fischio del signor Maggioni chiude 45’ di soliloquio neroverde, dall’altra parte un Frosinone senza anima.

CAMBI SENZA EFFETTO, NON SUCCEDE PIU’ NIENTE – Grosso muove le acque, fuori Ciano e Carraro e dentro Millico (torna in campo dai 13’ finali di Frosinone-Venezia alla 21.a) e Tribuzzi. E il Frosinone si ridisegna con il 4-3-3 che non è il marchio di fabbrica di questa squadra in origine ma un tentativo di rivisitazione tattica che per ora non sta confortando le scelte. Parte bene il Pordenone, nemmeno a dirlo con Ciurria ma il tiro è parato da Bardi. Si accende però Millico al 3’, botta dentro l’area alta però un paio di metri. L’ex del Torino si ripete, dalla stessa posizione, anche interessante, pallone ancora più alto del precedente con almeno 4 compagni schierati a due passi da Perisan. Un cambio per il Pordenone, Magnino per Calò appena ammonito. Il Frosinone sfiora il gol della speranza all’11’: punizione di Maiello, colpo di testa di Salvi e pallone che sfiora il palo alla sinistra di Perisan. E’ il primo vero pericolo dopo 56’. Grosso cambia ancora, uomini (Novakovich per uno spento Rohden al 14’) e modulo (che diventa 4-4-2). C’è almeno la buona volontà di cercare di imbastire qualcosa ma dopo 65’ non si registra per la squadra di Grosso nemmeno un tiro nello specchio della porta difesa da Perisan. Al 23’ su un pallone lontano Salvi commette fallo di ostruzione su Ciurria, giallo che fa scattare la squalifica per la prossima. Un lampo nel buio per il Frosinone al 25’, Novakovich si libera bene al limite, sinistro e pallone deviato in angolo da Camporese quel tanto che basta per evitare che si infilasse all’incrocio. Tanti palloni giocati, adesso è anche forcing giallazzurro ma i ‘ramarri’ si difendono con ordine. Grosso alza i centimetri nell’area neroverde, dentro Parzyszek per Iemmello al 33’. Ma a farsi pericoloso è ancora il Pordenone e ancora con il solito Ciurria che salta in scioltezza Brighenti ma sul rasoterra trova la parata a terra di Bardi. Due cambi nel Pordenone al 40’, con Ciurria rilevato da Biondi e Misuraca da Vogliacco, mentre nel Frosinone Brignola rileva Salvi. Per l’ex della Spal subito un giallo, preceduto dall’ammonizione di Parzyszek che ringhia contro l’arbitro. Nei 4’ di recupero tanta tensione, tanti cartellini (5 per il Frosinone e 3 per il Pordenone) e 3 punti ad un Pordenone più deciso, più cattivo, più bravo a cercare la vittoria.

Giovanni Lanzi

 

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