EMOZIONE-FROSINONE, IL PRESIDENTE STIRPE INAUGURA LA ‘HALL OF FAME’: “QUI C’E’ LA NOSTRA IDENTITA’, FACCIAMOLO VISITARE ALLE SCUOLE”

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FROSINONE – Segnate sul calendario della Storia data e orario con i pennarelli rigidamente gialli e azzurri: il presidente Maurizio Stirpe taglia il nastro (giallazzurro, nemmeno a dirlo…) della Hall of Fame del ‘Benito Stirpe’ il 16 gennaio alle ore 11.34. Il Muro dei Famosi, la Galleria della Storia o forse più semplicemente il Luogo dei Ricordi come dirà di seguito il direttore Gualtieri. E’ un momento emozionante per il Frosinone e per il massimo dirigente giallazzurro che ha realizzato un altro dei suoi progetti: ha tradotto e veicolato al meglio un’idea che portava avanti da anni. Al suo fianco tutti i dirigenti del Club, l’art director Salvatore Lala che ha lavorato alla realizzazione dell’opera, i cronisti, le tv, qualche gloria come l’inossidabile Angelo Brunello e la figlia dell’indimenticato Pierino Del Sette, Alessia. E le persone, tifosissimi giallazzurri, che hanno contribuito alla nascita del Museo di casa-Frosinone. E’ un momento emozionante per la Storia del Frosinone. Una Storia lunga novanta anni. Che Stirpe osserva letteralmente affascinato in quei 50-60 metri di esposizione che passano alle spalle della ‘hall conference’ e arrivano agli uffici. Commenta anche con un pizzico di naturale emozione. Perché quei colori sono davvero una Storia che per lui si tramanda di padre in figlio.

Decine di maglie, scarpini, calzoncini, fotografie. Gigantografie a colori e in bianco e nero, una miscela emozionante. Da Massitti e Trentini a Vigorito e Bardi passando per Marco Cari (recordman di presenze in maglia canarina), Recchia, Flammini, i poveri Giuseppe Pizzutelli e Sandro Luciani (il primo frusinate doc e canarino nell’immediato Dopoguerra e l’altro a metà Anni Settanta) che proprio in queste ore ci hanno lasciato (condoglianze alle rispettive famiglie) portando un pezzo di quei colori lassù in Cielo. E poi un altro indimenticato come Egidio Fumagalli, fotografato in loden al momento di un imbarco in aereo. E ancora quell’anello di congiunzione che va da Mettus a Raniero Pellegrini passando per decine di allenatori e centinaia di giocatori di ieri, l’altroieri e di oggi che hanno indossato questa maglia dai colori sgargianti, i colori del sole e del cielo terso e pulito. All’improvviso il presidente – prima di iniziare la conferenza stampa – mostra una foto che gli porge il segretario generale Pellegrini: ci sono 8-9 ragazzini attorno al custode dell’epoca Paolino, uomo buono come il pane, anche lui una pietra miliare come lo furono in tanti in quell’epoca. E tra quei ragazzini c’è proprio Maurizio Stirpe, è l’anno 1966, il presidente di quel Frosinone è il papà cavalier Benito.

“Voglio ringraziare tutti quelli che hanno contributo alla realizzazione di questa piccola opera che ha lo scopo di riportarci alle origini – esordisce il presidente – ed alla memoria di questa Società. Come ho avuto modo di dire più di una volta in passato, il percorso del Frosinone deve partire dalla riscoperta della propria identità. Identità attraverso la squadra, l’identità del territorio che devono essere la base sulla quale poggiano tutte le iniziative che portiamo avanti”.

“Il ringraziamento va all’architetto Salvatore Lala – ha proseguito Stirpe – che ci ha curato nei minimi dettagli sia la parte dello stile che della scelta del materiale. E un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno fornito il materiale stesso. Tenete presente che qui abbiamo solo una piccola parte di quello che ci sarà a breve. Tutto questo fa parte della nostra memoria, su questi valori si deve fondare la vicinanza e l’amicizia della nostra Società. Il museo cercheremo di ampliarlo in tutte le sue parti. Cercheremo di utilizzare tutto il materiale che ci è stato fornito. Cercheremo di farlo visitare dalle Scuole, fondamentale. I ragazzi dovranno rendersi conto il punto di partenza del Frosinone. E cercheremo anche di esporre i trofei che abbiamo, vicino agli uffici ed agli spogliatoi. Questo deve essere un percorso dinamico che deve essere arricchito ogni qual volta dovesse esserci un contributo nuovo che ci arriverà”.

“Tra qualche giorno – conclude il massimo dirigente, dando anche due notizie in anteprima – saranno ultimati anche i locali del ristorante, valuteremo il bando per il progetto migliore. Un progetto collegato alla nostra Società, alla identità dei tifosi e al messaggio che attraverso il calcio vogliamo veicolare. Un’altra iniziativa che stiamo cercando di realizzare è quella che permetterà ai tifosi di esporre i loro striscioni, i loro messaggi. Mi è stato dato lo spunto da cose che accadono quotidianamente. Vorremmo realizzare questo spazio apposito nelle zone delle due curve. E così chiunque vorrà lasciare un messaggio potrà farlo su quello spazio che chiameremo ‘muro della comunicazione’. Evitiamo così anche polemiche strumentali, lo concorderemo con i tifosi ed andremo a realizzarlo. Ripeto, il mio grazie di cuore va indirizzato veramente a tutti”.

Giovanni Lanzi

  • I parte –
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