Il neo attaccante giallazzurro fu oggetto di interesse quando era di proprietà dell’Atalanta. Con lui sale a 300 gol in serie B il tesoretto delle punte giallazzurre

DIECI ANNI DOPO ARDEMAGNI E IL FROSINONE ‘SPOSI’

Pippo Inzaghi è il suo modello di attaccante, con Nesta ha diviso la sua pur breve esperienza con la prima squadra del Milan nel 2005-'06
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Matteo Ardemagni, 33 anni il prossimo 26 marzo, attaccante milanese, è l’ultimo arrivo in casa giallazzurra a meno di una settimana dal gong che sancirà la chiusura della sessione invernale del calciomercato. Non ha mai fatto mistero di avere un modello di attaccante: era Pippo Inzaghi, col quale condivise l’esperienza pur breve nel Milan. In quella stessa squadra dove l’attuale tecnico giallazzurro Alessandro Nesta era il totem della difesa. Ardemagni, una carriera partita tra i dilettanti del Sancolombano e proseguita appunto nelle giovanili del Milan (con la prima squadra nel 2005-‘06 anche una apparizione in Coppa Italia e prima ancora la tournee in America) per poi iniziare a farsi le ossa tra i professionisti in serie C1, fu un pallino del presidente Maurizio Stirpe già ai tempi in cui l’Atalanta era proprietaria del suo cartellino. Storia di poco meno di 10 anni fa, quando Ardemagni fu il primo colpo dell’èra Percassi.

Forte fisicamente, prima punta e doti di finalizzatore indiscusse, è il classico giocatore di categoria con le sue 13 stagioni di serie B sulle spalle. Oggi, per sua stessa ammissione in una delle tante interviste rilasciate negli ultimi tempi, ha cambiato il modo di giocare: “Meno fisicità e più furbizia”. Diciamo esperienza. Per lui appena 2 apparizioni in A con la maglia del Chievo nella stagione 2013-’14, poi a gennaio il trasferimento al Carpi in B. Interessantissimo il personale ‘score’: 4 volte in doppia cifra, con le punte massime dei 22 gol con la maglia del Cittadella e i 24 con il Modena. E’ anche l’attaccante in attività che ha realizzato il maggior numero di gol nella serie Cadetta (13° nella speciale classifica, davanti a lui 4 i bomber ancora in attività): ben 108 le reti in 343 presene totali, comprese le 6 nei playoff. Un ‘tesoretto’ importante che per il Frosinone, che si va a sommare a quelli di Dionisi e Ciano che, rispettivamente, in serie B hanno messo a segno 92 e 82 reti. Quasi 300 gol, considerando anche le reti messe a segno da Citro, match-winner di Ascoli.

Nella prima metà della stagione in corso, con la maglia dell’Ascoli è stato il punto fermo nello scacchiere di Zanetti: solo una gara saltata. Il neo attaccante giallazzurro è anche uno che crede fortemente nelle proprie possibilità: “Valgo di più della serie B – disse in una intervista a La Gazzetta – e forse quando ero al Chievo sbagliai a non accettare il ruolo di quarta punta”. Oggi nel suo destino c’è il Frosinone, in un ranking offensivo dal grande potenziale. Una freccia in più nella personale faretra di Nesta.

Giovanni Lanzi

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