COMUNICATO UFFICIALE

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Il Frosinone Calcio S.r.l. comunica di avere proposto, avanti al TAR del Lazio, Sede di Roma, ricorso per ottenere l’annullamento, con contestuale richiesta di risarcimento del danno, della decisione pubblicata dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI il 10 agosto quanto al dispositivo ed il 10 settembre quanto alle motivazioni integrali. Il Club contesta ogni passaggio, ogni argomento, ogni conclusione di detta pronuncia, ritenendola errata in diritto ed illogica in fatto. La stessa, peraltro, arriva a stravolgere principi consolidati da decenni nell’ ordinamento calcistico, oltre che consacrati nel codice di giustizia sportiva FIGC, quali l’utilizzo della prova televisiva in materia di omologazione del risultato delle competizioni. Inoltre, si ritiene INACCETTABILE la valutazione di quanto accaduto in occasione della gara Frosinone-Palermo del 16 giugno scorso, laddove il Collegio di Garanzia detta il principio di diritto secondo cui ai presunti, ma inesistenti, “gravissimi” fatti occorsi in campo dovrebbe seguire una commisurata sanzione. Pur nel rispetto dell’organo del CONI, ma con fermezza ed in totale disaccordo, si ricorda che, agli atti del procedimento esistono 6 rapporti degli ufficiali di gara i quali, ALL’UNISONO, parlano di gara assolutamente regolare, di una conclusione assolutamente regolare ed escludono che qualsivoglia episodio eventualmente occorso ne abbia messo a repentaglio la genuinità. Allora, ci domandiamo e domandiamo al massimo rappresentante della Giustizia Sportiva in Italia, quali sarebbero i fatti da censurare e da sanzionare ulteriormente? La risposta, adesso, passa al TAR del Lazio, Sede di Roma, al quale la Società si è rivolta, certa che un Giudice estraneo al mondo sportivo possa essere più obiettivo e sereno. Considerando, poi, che il Frosinone Calcio S.r.l. ha già pagato un prezzo altissimo in termini disciplinari, essendo stato costretto a disputare due gare ufficiali in campo neutro ed a porte chiuse, con l’azione giudiziale in commento si intende dire BASTA ai soprusi, BASTA alle ingiustizie, chiedendo equità di giudizio, e, infine, BASTA al tentativo di fare del Club ciociaro una inutile vittima sacrificale in nome di una giustizia nella quale non ci riconosciamo.

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