CIOFANI PARLA DA UOMO-SQUADRA: “ABBIAMO LE QUALITA’ PER RIALZARCI”

 In Primi Piani

Nel lungo corridoio che porta agli spogliatoi l’aria non circola, semplicemente. E’ rarefatta. Silenzio. Nemmeno le voci dagli spogliatoi si sentono. Non c’è delusione, c’è di più. E’ un dramma sportivo. Perché i fantasmi dei 74 punti della scorsa stagione e del terzo posto per un gol di differenza dal Verona si sono ripresentati mefistofelici sotto forma dei 72 punti di oggi e il terzo posto ancora per un gol di differenza questa volta dal Parma. E ancora una volta stessi colori degli avversari diretti, gialli e azzurri. Quasi una Macumba da parte di qualcuno. E allora: conto aperto con la jella se ancora una volta il Frosinone è costretto ai playoff? Forse, ma non può essere solo quello perché il calcio pur non essendo una scienza esatta è composto da numeri che si debbono mettere insieme. E al Frosinone è mancato sicuramente qualcosa se si trova nella condizione di non mettere ombrellone, secchiello e paletta in macchina e scappare in vacanza.

I giocatori del Foggia sfilano via, anche a testa bassa. In conferenza stampa non si presenta Moreno Longo. Che non va nemmeno a Sky. Per la prima volta in questa stagione. E’ invece Daniel Ciofani che alza la mano. “Vado io”. Ci mette ancora una volta la faccia.

Daniel, la delusione è grossa, si taglia a fette. Dove siamo mancati? Magari negli ultimi momenti della partita?

“Obiettivamente non si può prendere un gol in contropiede in casa con in palio una promozione, a meno di 2′ dal 90′. Però è capitato. Mi resta anche difficile anche dire perché è successo. Ci sono stati momenti in cui abbiamo cercato di difendere il risultato con i denti dopo il gol del 2-1. Non doveva succedere ma nemmeno ricordo come abbiamo perso questa palla e ci hanno imbucato”.

La storia si ripete, tale e quale rispetto alla scorsa stagione. Il Frosinone terzo per un gol di differenza. Una sorta di maledizione.

“Credo che questa cosa degli ultimi due anni siano la metafora della vita. Quando meno te lo aspetti e quando meno lo meriti capitano queste che sono vere e proprie disgrazie sportive. Dobbiamo far passare la nottata, come è accaduto dopo Carpi lo scorso anno ed anche quest’anno diverse volte abbiamo dovuto far passare la nottata. Credo che abbiamo tutte le qualità morali e tecniche per rialzarci”.

Abbiamo visto gente che piangeva in campo. E’ vero che giocheremo martedi 29 maggio (brutta data, ndr) ma tu credi che dopo una mazzata di questo genere riusciremo a tornare ad essere una squadra lucida?

“Io credo che questa stagione in molti momenti ci sia stata un po’ una paura generale, di tutto l’ambiente. In questa fase abbiamo bisogno di tutto lo Stadio dalla parte nostra, dell’urlo come in occasione del secondo gol. Abbiamo bisogno di continuare a sentire tutti vicini a noi. Ed è chiaro che dobbiamo metterci del nostro ma credo nelle qualità morali dei compagni. E dobbiamo crederci”.

Certo parlare del bicchiere mezzo pieno è fuori luogo, è cocente la delusione. Credo che il Frosinone abbia anche meritato di vincere nella ripresa. Il portiere ha fatto dei miracoli, l’unico tiro che poteva non parare è stato il fallo su Dionisi. Questi fatti positivi in una serata negativa può risollevarvi?

“Deve passare la nottata, questa è un’altra delusione grande che ci tocca subire. Il bicchiere mezzo pieno? Forse il fatto che questo gruppo di ragazzi ha portato 16.000 persone allo stadio. E questo è motivo di orgoglio. Se fossimo stati a metà classifica non ci sarebbero stati. Aspettiamo ancora altre 16.000 persone”.

Come facciamo ad aiutarvi?

“Non saprei come rispondervi. Sono forse uno dei più lucidi… ma c’è bisogno che, lo ripeto ancora, passi la nottata”.

Grazie di essere qui perché non è facile.

“Non è facile ma è giusto che qualcuno dica qualcosa. Non si può andar via così”.

Nessuno sparerà sulla Croce Rossa. Certo è che tutti siamo rimasti spiazzati. Voi però dovete metterci tanto…

“Noi ci dobbiamo mettere di nostro come abbiamo sempre fatto. Non siamo la Croce Rossa ma abbiamo fatto un altro errore di valutazione in un momento delicato della partita. E’ vero che siamo andati sotto e l’abbiamo ribaltata ma ci sono episodi che ci sono andati a sfavore e non dovevano capitare”.

Come si fa a cancellare dalla testa una cosa del genere e prepararsi ai playoff? E dire ai tuoi compagni che per due volte di seguito non può succedere la stessa cosa?

“Io cercherò di fare quello che ho fatto in queste settimane, stando fuori. Portare positività L’unica cosa alla quale ci dobbiamo aggrappare. Nelle partite decisive ci piomba la negatività incredibile. In questi due anni abbiamo fatto 146 punti. Dobbiamo solo aggrapparci alle nostre certezze”.

Dal vostro punto di vista è meritata la promozione del Parma? E dal vostro punto di vista sarebbe stata più meritata la promozione quest’anno o lo scorso?

“In questo momento devo fare i complimenti al Parma. Posso dire che meritavamo la promozione sia quest’anno che lo scorso”.

Giovanni Lanzi

 

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