L'attaccante franco-congolese, classe '99, ha avuto un exploit nell'Avellino fino a diventare uomo-mercato. Un paio di infortuni ne hanno solo rallentato la crescita tecnica

CHARPENTIER, UN ARIETE A CACCIA DI CONTINUITA’ E GOL

Cresciuto nelle giovanili nel Nantes, ha giocato nella massima serie della Lituania prima di approdare in Italia. A Frosinone avrà la possibilità di rimettere in campo tutte le sue qualità
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E’ Gabriel André Joseph Charpentier, 22 anni (è nato a Ponte Noire in Congo il 17 maggio 1999), franco-congolese di proprietà del Genoa, il neo attaccante centrale del Frosinone. Quasi 1.90 di altezza,  non è solo il classico centro-boa, il terminale offensivo che fa valere la fisicità nell’area avversaria. E’ un giocatore in grado di tenere alto il baricentro della propria squadra per poi attaccare gli spazi al di fuori dell’area di rigore che comunque resta suo territorio preferito. Charpentier arriva al Frosinone dopo due metà stagioni con Reggina e Ascoli nelle quali ha potuto collezionare solo 2 presenze a causa di un doppio infortunio, l’ultimo in occasione della gara con il Lecce. Peraltro il giocatore era reduce, appena la stagione precedente, da un infortunio al ginocchio destro quando giocava in Lega Pro con l’Avellino durante una gara con la Sicula Leonzio. Charpentier però si era ristabilito dalla rottura parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Le qualità di Charpentier si erano evidenziate proprio in quel campionato, fino a dicembre aveva messo a segno 6 reti e tutte di ottima fattura. A tal punto che prima di quell’infortunio era diventato l’uomo mercato della società campana. In Irpinia l’attaccante era arrivato dalla formazione lettone dello Spartaks Jurmala da dove era stato acquistato dalla squadra francese del Nantes. E proprio dallo Spartaks lo aveva prelevato il Genoa che aveva battuto la Lazio al fotofinish.

Il giocatore ha doti tecniche e fisiche molto interessanti, come detto. Forte di testa, un fondamentale che lo esalta grazie appunto alla fisicità ma in possesso anche di una discreta rapidità d’esecuzione. Il piede preferito è il destro. Dalle immagini che lo ritraggono nella stagione (pur sfortunata) di Avellino, si ‘evidenzia’ un centravanti moderno, che ha il fiuto del gol ed è capace anche di aprire spazi per i compagni e di far giocare bene la squadra. A Frosinone avrà la possibilità di rimettere in ordine tutte quelle qualità che sono nel suo dna.

Giovanni Lanzi

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