‘CENTRO BENITO STIRPE’ AL GEMELLI, IL GRANDE CUORE DEL FROSINONE

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Il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe e il Governatore del Lazio, onorevole Nicola Zingaretti, hanno aperto i lavori del convegno sul tema della ‘Prevenzione della morte improvvisa dei giovani atleti. Due anni di lavoro del Centro Benito Stirpe’ che si è svolto presso il Policlinico Gemelli nella mattinata di oggi.

Il meeting ha visto tra gli attivissimi protagonisti il professor Paolo Zeppilli, direttore del Centro di Medicina dello Sport all’interno del quale opera il centro Benito Stirpe, professore Ordinario e direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport della ‘Cattolica’. «Abbiamo inteso fare il punto su quanto sviluppato nei due anni di attività dal “Centro Benito Stirpe” al Gemelli» ha spiegato il professor Paolo Zeppilli. Presente il professor Gaetano Thiene, Ordinario di Anatomia umana nell’Università di Padova, una delle massime autorità mondiali in questo campo, che terrà una lettura sullo stato dell’arte e sulle prospettive future della ricerca in questo settore.

«Questo Centro – ha detto il presidente Stirpe, aprendo i lavori del workshop – è intitolato a mio padre perché, e molti di voi qui presenti lo sanno, qui ha avuto una lunga storia: vi è stato in cura per tantissimi anni. E più di una volta mi ha aveva detto che se avesse potuto dare una mano per risolvere i problemi dell’Ospedale lo avrebbe fatto ben volentieri. Quindi questa nostra iniziativa è anche un modo per realizzare questo suo desiderio quando era in vita. Mio padre amava molto i ricercatori, amava molto i medici, i ragazzi ed anche chi lo assisteva nella fase di specializzazione. Per cui, lo ripeto, l’idea del Centro a lui intitolato era un modo simbolico per ricongiungere queste varie anime».

Il presidente svela anche un retroscena, dai nobili scopi: «Noi ci siamo messi a disposizione. Quando il Frosinone andò in A provammo ad utilizzare le risorse della massima serie per far partire questa iniziativa piuttosto che acquistare i giocatori. E debbo dire che li abbiamo usati bene per una cosa molto importante. Vivendo nel mondo del calcio, ci siamo resi conto che il problema di queste tipo di patologie è una cosa molto più diffusa rispetto a quello che si vede in superficie. Ci sono capitati diversi casi di calciatori interessati da questo tipo di problemi. Io mi sono permesso di mandarli dal professor Zeppilli, addirittura non sapevano neppure dove andare ed a chi rivolgersi in Italia. Persone che avevano patologie sospette, almeno 3-4 i casi che siamo riusciti anche a far curare. E’ una cosa utile e lasciatemi dire che in un momento in cui i nostri giovani, le nostre energie migliori, vanno all’estero perché qui non trovano la possibilità di svolgere il proprio lavoro, mi sembra corretto dare la possibilità a cervelli che altrimenti emigrerebbero di svolgere la loro attività nel nostro Paese. Perché – conclude Stirpe anche dall’alto del suo ruolo di vice presidente di Confindustria con delega al Lavoro – poi se ce andiamo via tutti poi non resta nessuno qui in Italia. Questo è un Paese che rischia di arretrare e nessuno di noi vuole che accada. Per questo dico ancora grazie al professor Zeppilli, al professor Bellocci, grazie a tutti voi e spero di potervi sostenere ancora a lungo».

GLI SCOPI DEL CENTRO – Il Centro, nato due anni fa per iniziativa dello stesso professor Zeppilli e del professor Paolo Bellocci ed intitolato all’ex presidente onorario del Frosinone, è un Laboratorio di ricerca fortemente voluto dal massimo dirigente giallazzurro, che con questo impegno ha voluto raccogliere al meglio i voleri del padre. La struttura, posta come detto all’interno del Policlinico Gemelli, si occupa delle difficoltà diagnostiche che riguardano la prevenzione e cura dei giovani atleti e contrasta la cosiddette ‘morti improvvise’ durante le gare.

L’idea era di riunire i colleghi del Policlinico Gemelli interessati alle tematiche (elettrofisiologi, cardioradiologi, genetisti, etc.) in un Centro di Ricerca dedicato specificamente allo studio dei giovani atleti con “problemi cardiaci”. Un’attività clinica svolta da trenta anni con significati risultati nel Centro di Medicina dello Sport del Gemelli. In sostanza, si trattava di riunire tutti gli specialisti in una struttura operante all’interno della Fondazione Policlinico Gemelli.

«Grazie all’impegno del Direttore Generale del Gemelli, ingegnere Enrico Zampedri, e alla generosità di Maurizio Stirpe e della sua famiglia, ciò si è realizzato in tempi brevissimi – racconta il professor Zeppilli -. Il professor Maurizio Genuardi, Ordinario di Genetica medica alla Cattolica, ha messo subito in funzione quello che mancava per completare un percorso diagnostico innovativo: un Ambulatorio dedicato all’identificazione dei difetti molecolari alla base di molte cardiopatie responsabili della morte improvvisa da sport giovanile. Con i fondi messi a disposizione dalla Famiglia Stirpe, è stata arruolata una giovane genetista, la dottoressa Valeria Novelli, che si è dedicata esclusivamente a questo aspetto».

La creazione e lo sviluppo del Centro Benito Stirpe (in due anni 150 esami mirati su giovani atleti) rappresenta il coronamento della carriera di Cardiologo e Medico dello Sport del professor Zeppilli, uno dei maggiori studiosi italiani della morte improvvisa da sport, a lungo medico della Nazionale italiana di calcio. «L’Italia è sempre stata un Paese all’avanguardia in questo campo, poi, alcuni tragici eventi, come la morte sul campo del calciatore Pier Mario Morosini nel 2012, per una rara forma di cardiomiopatia aritmogena, hanno fatto capire a tutti che c’era ancora molto da fare», ha aggiunto Zeppilli.

Sono poi seguiti gli interventi del governatore del Lazio, onorevole Zingaretti, del Preside della facoltà di Medicina e chirurgia professor Rocco Bellatone e del Direttore generale Enrico Zampedri.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

(gentile concessione Ufficio Stampa

Policlinico Gemelli – dottor Nicola Cervino)

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