Il tecnico siciliano, tra gli ex della sfida del Castellani al pari di Maietta, Fiamozzi e La Mantia, ha cambiato marcia all'andamento lento degli azzurri nelle gestioni precedenti. Ma nel post-lockdown ha ripreso a marciare da Venezia

CAMALEONTICO E DI SOSTANZA, L’EMPOLI DI MARINO

Il 4-3-3 cambia volto a seconda delle fasi di gara. All'andata finì 4-0 per i giallazzurri, il successo più rotondo della stagione. A gennaio i toscani hanno rivoluzionato l'attacco, importanti anche gli arrivi di Sierralta e Zurkowski
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Tre allenatori avvicendati da inizio stagione. Con il terzo, Pasquale Marino, ritrovata una ‘quadra’ (21 punti in 11 partite) che sembrava perduta durante l’interregno di Muzzi (7 punti in 9 partite) che a sua volta aveva rilevato Bucchi (17 punti in 12 partite). L’Empoli nonostante qualche pausa di troppo in questa ripartenza, ha rimesso la barra a dritta grazie alla vittoria di Venezia. La formazione toscana vuole agganciare il carro dei playoff. Ma è condannata a vincere. Esattamente come il Frosinone che, per riprendere il secondo posto, ha l’obbligo di non fermarsi mai più. Al ‘Castellani’ sarà sfida dai toni tecnici ed agonistici elevati tra due squadre che annoverano tra le loro fila giocatori di classe e grande peso specifico.

Eppure la stagione dell’Empoli era iniziata sotto i migliori auspici: cessioni eccellenti che avevano permesso plusvalenze importanti e un mercato in entrata comunque di spessore. La scelta del tecnico era caduta su Bucchi che ad Empoli aveva scritto pagine importanti da calciatore ma che era reduce dall’insuccesso alla guida del Benevento nei playoff 2018-’19 (uscita di scena in semifinale contro il Cittadella).

Ricapitolando le cessioni, erano andati via Krunic e Bennacer (Milan), Di Lorenzo (Napoli), Capezzi (Sampdoria), Dragowski alla Fiorentina per fine prestito, Traore (Sassuolo), Farias e Pajac (Cagliari) e Caputo (Sassuolo). Arrivati il portiere Brignoli e gli attaccante Moreo e La Gumina (da gennaio alla Samp) oltre ai giovani Cannavò e Pirello svincolati dal Palermo, Bandinelli e il nazionale under 21 Frattesi dal Sassuolo, Dezi (da gennaio all’Entella), Stulac e Gazzola dal Parma, Laribi dal Verona (poi a gennaio ceduto al Bari), il bomber Mancuso dal Pescara, Bajrami dal Grassophers e il giovane attaccante Merola dall’Inter.

Un avvio al fulmicotone con Bucchi e poi un progressivo calare di risultati ed autostima portò alla scelta di Muzzi che a sua volta era stato il vice di Andreazzoli sia la stagione precedente ad Empoli (salvezza sfumata per le parate di Handanovic all’ultima di campionato con l’Inter, ndr) che nel primo scorcio della stagione attuale di serie A nel Genoa. Ma con Muzzi la scintilla non è mai scoccata. Con l’ex attaccante di Roma, Lazio e Cagliari i toscani persero male (4-0) anche a Frosinone.

Nel frattempo anche dal mercato di gennaio la Società non ha lesinato risorse. Sbarcati giocatori di primissima fascia come l’attaccante La Mantia dal Lecce (un ex), il laterale basso Fiamozzi (anche lui ex) dal Lecce, l’attaccante Tutino dal Napoli, il fantasista Ciciretti anche lui di proprietà del club azzurro, il centrale di difesa cileno Sierralta dall’Udinese e il centrocampista Zurkowski dalla Fiorentina. Marino ha sistemato la fase difensiva, ha ridato certezze e sono arrivati i risultati con un 4-3-3 che non ha snaturato l’aspetto tattico di inizio stagione. Con lui la formazione toscana è abbastanza camaleontica: passa dal 4-3-3 base al 3-4-3 in fase di possesso al 4-5-1 in fase di non possesso. Il classico modo di coprire spazi a fare densità in mezzo al campo dove l’Empoli ha ottimi palleggiatori e quel Frattesi destinato la prossima stagione a salire in A o come pedina di scambio del Sassuolo o proprio tra i neroverdi emiliani.

Per la partita di Frosinone il tecnico siciliano punta a recuperare almeno per la panchina La Mantia. A centrocampo occhi puntati sul gioiellino fatto in casa Ricci che potrebbe agire con Frattesi anche se le performances dell’ex viola Zurkowski non sono da sottovalutare. Marino dovrà optare per la maggiore fantasia o per una mediana molto fisica, simile o uguale a quella vista a Venezia.

Giovanni Lanzi

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