BENE LA MINI-SERIE POSITIVA MA E’ ANCORA TROPPO AVARA DI VITTORIE

 In Il Punto

Tempo per esultare non c’è per mercoledì sera si scende di nuovo in campo, arriva il Trapani ultimo in classifica ma vivo e vegeto. Anche perché per esultare come si conviene bisogna ancora attrezzarsi. E la classifica non permette troppi salti di gioia. La mini-serie di 4 risultati utili di fila è ancora avara di vittorie per essere considerata la cura a tutti i mali di stagione. I siciliani in casa – reduci dal pari con l’Empoli in pieno recupero – e quindi il Cittadella sono un ulteriore banco di prova per scalare i gradini ed immagazzinare maggiori certezze.

UN TEMPO SENZA PROVARCI – Il pareggio di Cremona è il quarto su 9 nove partite. Quarto 1-1, peraltro. E per la seconda volta in questo campionato il Frosinone è andato in vantaggio fuori casa. In precedenza sera accaduto a Perugia, con altro epilogo. Un pareggio che alla fine probabilmente va anche stretto, non tanto per la mole di gioco espressa – la formazione di Nesta ha giocato molto di rimessa, giocoforza – quanto per il fatto che a 8’ più recupero dalla fine i giallazzurri erano avanti. Punto d’oro prima per il morale e poi per la classifica. Che rimane cortissima. Un punto che rappresenta un altro passaggio nella rotta di avvicinamento ad una formazione più quadrata e consapevole della propria forza. Ma per lunghi tratti e soprattutto nel primo tempo è stata la lentezza nelle giocate bipartisan ad averla fatta da padrona. Cremonese arrembante ma frettolosa e con poche idee, tutte nella voglia di farsi notare da parte di Soddimo; Frosinone raccolto fin troppo, a tal punto che a Ciano e Dionisi hanno dovuto mandare segnali di fumo per farli sentire vivi. Un paio di palloni interessanti se li sono divisi i due attaccanti ma con scarsa fortuna.

CIFRA TECNICA, TEMPI DI GIOCATA, QUALCHE ERRORE DA EVITARE E LA… VAR IN CARNE E OSSA – Qualcosa è cambiato nella ripresa. Il Frosinone – sempre attento dentro la propria area di rigore – non si è fatto attrarre dai maggiori spazi che si sono creati ma è comunque salito con maggiore continuità. Anche se il lavoro dei cursori che chiede Nesta nella fase di possesso è sicuramente più ‘ficcante’ di quello espresso. In quel caso, però, è fondamentale il naturale e più costante sostegno e raccordo della mediana e giocate più pulite in uscita. Il gol di Dionisi è stato bello ma è l’azione, tutta di prima, a dover essere incorniciata. Il prologo è stata l’occasionissima capitata sui piedi Haas, anche quella espressa da una buona coralità dalla cintola in su. E se una squadra riesce ad esprimere quel tipo di giocate in maniera non episodica, significa che la cifra tecnica è valida. Se c’è un gap da colmare nel Frosinone di oggi risiede proprio nei tempi e nella velocità delle giocate, che nella serie B degli ultimi anni prendono il sopravvento sulla qualità. Il Frosinone deve ancora calarsi del tutto in questa dimensione. Il gol del pareggio di Palombi è figlio di una lettura non perfetta della fase difensiva. E poi una breve digressione sul gol giustamente annullato a Valzania che ha esultato come se avesse vinto due Coppe del Mondo: buon per il Frosinone che i grigiorossi Deli e Bianchetti erano oltre la fatidica linea perché stare tutti schiacciati davanti a Bardi, con l’unica possibilità della Cremonese di provare il tiro da fuori, non va assolutamente bene. Come non è andato bene rischiare il pareggio col Livorno in casa nei secondi finali. E a Nesta, oltre gli elogi nel post-gara, queste cose al capitolo errori non saranno sfuggite. Come non può sfuggire l’attenzione e la bravura dell’assistente Raspollini di Livorno che, in un momento in cui la classe arbitrale è costantemente nell’occhio del ciclone, ha fatto meglio della… Var su tanti campi della serie A, supportando il lavoro dell’arbitro Ghersini. Non era facile scivolare nel ‘vedo e non vedo’. E’ già accaduto… E un bravo anche a Bardi che con calma ed educazione nei confronti del direttore di gara ha fatto notare la posizione di fuorigioco, mettendo a frutto il lavoro e le conoscenze acquisite in questi anni in maglia giallazzurra.

QUALCHE NUMERO – Il Frosinone ha messo a segno finora 8 reti di cui appena 2 nel primo tempo (Paganini a Perugia e Ciano in casa col Cosenza). Gli altri 6 gol giallazzurri nella ripresa sono arrivati tutti dal 16’ al tempo di recupero. Più lenti che rock. Dodici le reti incassate: 5 nel primo tempo di cui 2 nella partita di Perugia e 7 nella ripresa di cui 3 nei primi 15’ e 4’ dal 31’ al recupero.

LE ALTRE – E alla ‘nona’ caddero gli dei e fecero pure parecchio rumore. Il Benevento di Pippo Inzaghi inchioda di brutto all’Adriatico di Pescara, letteralmente umiliato dai biancazzurri di Zauri che arrivavano da tre ko nelle ultime 4 giornate. Quattro a zero, doppietta di Machin ma ad aprire è l’ex Memushaj mentre a chiudere col botto è Maniero. Zauri rispedisce al mittente le voci che lo volevano sulla rampa di uscita. La partita gira sul possibile 2-1, quando Bettella salva un gol fatto sull’ultimo colpo di… Coda dei sanniti. Il calcio è anche questo. Lo sanno bene a Crotone, dove la truppa di Stroppa aggancia la vetta dopo il 3-2 pirotecnico al Venezia. Protagonista la punta Simy: gol di testa e di piede, il secondo da incorniciare. Ma i lagunari di Dionisi non escono ridimensionati. Due perle le reti: quella del provvisorio vantaggio firmata Aramu e il 2-2 di Capello, gran destro al volo dal limite dell’area. Il Chievo pareggia a Cosenza 1-1 e perde l’aggancio al secondo posto: vantaggio di Salvatore Esposito, millenial (2000) e fratello dell’Esposito dell’Inter (2002), pareggio di Bruccini con un bel colpo di testa. Salernitana e Perugia si dividono la posta: ancora una volta i granata ripresi praticamente a tempro scaduto dal bel gol di Bonaiuto entrato in corsa che impatta il solito rigore di Kiyine. Il portiere granata Micai sull’altalena: protagonista in positivo fino al tiro di Bonaiuto che lo trova lento e poco reattivo. Prova d’orgoglio del Trapani che agguanta il 2-2 con l’Empoli in casa al 97’: una serie di carambole in aerea dopo la grande respinta di Brignoli e palla in fondo al sacco. Il tecnico granata Baldini replica ancora a chi lo voleva esonerato. La squadra di Bucchi fallisce il salto nel condominio di testa. L’unico pareggio a reti bianche è quello tra Pordenone e Cittadella. Un altro allenatore che si abbraccia alla panchina è Italiano dello Spezia, alla seconda vittoria di fila dopo 3 ko pesanti. A cadere sotto i colpi degli Aquilotti sono le Vespe della Juve Stabia (2-0) che restano penultime. La giornata si era aperta con il 2-1 dell’Ascoli sull’Entella. I bianconeri di Zanetti zittiscono le Cassandre dopo i tre sconfitte consecutive (il tre ricorre spesso…) e qualche polemica affiorata nella squadra e in Società. Infine il derby toscano tra Livorno e Pisa. Vincono i granata nonostante le assenze, esulta Spinelli e si rasserena Breda. Sfida al cardiopalmo, tra espulsi (uno per parte), occasioni e il gol annullato a Moscardelli nel finale. Non esce ridimensionata la formazione di D’Angelo mentre il Livorno trova il colpo d’ala che lo tiene agganciato al treno-salvezza. Ma serviranno altre di queste vittorie anche se tra l’ultima posizione occupata dal Trapani e l’ultimo posto playoff ci sono appena 7 lunghezze. E’ la serie B, in ogni caso.

IL PERSONAGGIO – Dalla parte peninsulare dello Stretto, nel girone C della Prima Divisione la Reggina volta a -4 sul Potenza grazie ad un ‘vecchietto’ argentino, l’attaccante German Denis, 38 primavere, un passato importante nell’Atalanta, Napoli e Udinese solo per restare in Italia e  che pur di tornare a calcare i campi italiani ha accettato la serie C. Il tecnico toscano lo centellina come faceva Vycpalek con Altafini meglio Anni Settanta: lo butta nella mischia nella ripresa e il gol arriva. Anzi due, nel giro di 5’. Necessari a scavare un fossato dal tentativo di rimonta dell’Avellino di Eziolino Capuano recrimina. Per Denis seconda doppietta in maglia granata. Ma soprattutto una integrità fisica che per un attaccante di quell’età è un valore aggiunto.

Giovanni Lanzi

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