BARONI: “PECCATO PER QUELLA OCCASIONE, ORA L’OBIETTIVO E’ TENERE LE TESTE ACCESE”

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FROSINONE – Il lunch match di questa domenica post pasquale è terminato da qualche minuto e già i due allenatori sono pronti per passare davanti a telecamere e microfoni. Chiaramente umori differenti nei due ambienti. Baroni precede Ancelotti in sala stampa dove è nutritissimo il gruppo di cronisti napoletani al seguito della squadra azzurra. Il tecnico canarino, alla terza sconfitta di fila di un campionato che ti aspetta ma fino ad un certo punto, non è proprio il ritratto della felicità. Sa benissimo che le percentuali di salvezza si assottigliano settimana dopo settimana e che una vittoria lunedi sera dell’Udinese – anche se improbabile visto che si tratterebbe di sbancare Bergamo – potrebbe sancire la retrocessione matematica. Ed anche quel coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo da parte dei suoi sta mancando. Probabilmente si attendeva qualcosa di più sotto il profilo della concretezza sottorete da parte dei suoi come anche della prestazione generale. La prima domanda gli dà merito di aver giocato la partita di fronte ad una corazzata.

Tutto sommato mister Baroni, può ritenersi soddisfatto per come è stato l’approccio alla gara o si aspettava qualcosa di più?

“A parte quei primi 5’-6’ comuni a tutte le partite nelle quali quando affronti squadre con questa capacità di palleggio e di qualità che secondo me sono difficili da arginare anche con la compattezza, per me il Frosinone nel primo tempo è stato bene in campo. Abbiamo creato forse l’occasione più bella, prima della loro rete. Poi quella punizione forse un po’ magnanima anche se non l’ho rivista ancora, chiaramente Mertens ha calciato in modo fantastico e siamo andati sotto di un gol. Ma siamo rimasti compatti. Nella ripresa l’obiettivo era quello di mettere dentro una squadra più offensiva per passare anche a 4 dietro. Ghiglione era ammonito ma il loro secondo gol ci ha tagliato letteralmente le gambe. Però abbiamo creato ancora occasioni. Sappiamo bene che in certe partite basta una scintilla per riaccenderle”.

E’ casuale che ha finito la gara con 8 giocatori che potrebbe avere dalla prossima stagione? O è dipeso soltanto dalle situazioni che si sono verificate nel corso della gara?

“Io al momento sono concentrato sul presente. Il messaggio che ci ha dato il Presidente e quello che ci danno i tifosi è di andare in campo e fare più punti possibile. Ho cercato di mettere in campo giocatori che avevo visto meglio durante la settimana di lavoro. C’è stato anche il problema di Paganini che voluto rischiare ed è andata bene. In questo momento abbiamo bisogno di andare in campo e fare delle partite di vigore, cercando di mettere dentro punti. Senza guardare solo al discorso relativo  alla retrocessione. Nel lavoro bisogna sempre pensare a costruire. E in queste 4 gare non dobbiamo mollare niente”.

Un’occasione fallita, sbagliare così sotto porta lascia l’amaro in bocca. La retrocessione dipenderà da quello che succederà lunedi prossimo quando giocherà l’Udinese.

“E’ difficile dare una spiegazione, sottoporta ci aspettavamo maggiore lucidità. Era successo già a Cagliari. In questi episodi non siamo fortunati anche se io non credo molto nella fortuna nel calcio. Si poteva però fare di più, non ci sono dubbi. Il Napoli ci ha anche concesso qualcosa. E’ chiaro che le occasioni che ti capitano, le devi concretizzare. E un aspetto nel quale potevamo fare molto di più”.

Il risultato non è mai stato in discussione. Ma ci lascia perplessi la discontinuità nell’atteggiamento e la rassegnazione di alcuni elementi che ha condizionato il risultato del Frosinone. Questo aspetto mentale ha condizionato spesso tante prestazioni. Ci sono dei giocatori che hanno smesso di credere.

“Io sto lottando su questo aspetto. Noi diamo per scontate certe cose che non sono così scontate. L’obiettivo è tenere le teste accese per credere a quello che facciamo, la cosa più importante da fare e tocca a me e farò di tutto per riuscirci. Noi non dobbiamo assolutamente mollare ed abbassare la testa”.

Pare che il presidente Maurizio Stirpe abbia lasciato la tribuna in anticipo sul triplice fischio finale.

“E’ assolutamente comprensibile, questo credo che debba essere un motivo da parte nostra per dare quel qualcosa in più che ci manca. Ma è chiaro che la situazione che si è creata non può rendere soddisfatti e quindi che il Presidente non sia contento è comprensibilissimo”.

Che differenza ha trovato tra il Napoli che ha incontrato lo scorso anno e questo?

“Sono due cose diverse. Ho giocato con Carlo e lo ritengo un allenatore straordinario, non posso esprimere altri giudizi perché sono due realtà diverse. Anche nel pre-gara avevo avuto modo di dire che contro l’Atalanta il Napoli aveva avuto le occasioni per chiudere la partita. Poi nel calcio ci sono gli episodi che a volte determinano i risultati e condizionano i giudizi”.

Nella prima parte di gare il Napoli ha creato meno occasioni, il Frosinone era disposto a 5 in mezzo al campo.

“Noi abbiamo avuto sempre questo tipo di atteggiamento, l’intento era quello di dare pressione perché loro sono molto bravi a giocare tra le linee. Oggi avevano un centrocampo molto tecnico, a destra e a sinistra spingevano tanto. La nostra fase di non possesso è stata ottima nel primo tempo. Peccato per quel gol subìto nel secondo tempo perché era evitabile, è stata una penetrazione troppo facile che non puoi concedere ad una squadra che ha l’abilità del Napoli”. Problemi ormai ciclici e ridondanti, purtroppo.

Giovanni Lanzi

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