Bolognese di Castelmaggiore come, classe 1999, e’ stato lanciato in serie A da Mihajlovic con i felsinei. Cresciuto nella formazione giovanile del Progresso Castelmaggiore come Raspadori, poi per lui tutta la trafila delle minori rossoblu fino alla massima serie

ARRIVA RAVAGLIA, UN GIGANTE PER LA PORTA

Sulle spalle del neo giallazzurro anche due esperienze formative in Lega Pro, con Sudtirol e Gubbio
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Federico Ravaglia, bolognese di Castelmaggiore, portiere di 196 centimetri di belle speranze, è un nuovo tassello del Frosinone di Fabio Grosso. L’estremo difensore, nato all’ombra delle Torri l’11 novembre del 1999, era nella rosa rossoblu di Sinisa Mihajlovic nell’ultima stagione. Ha esordito in serie A – complice anche il Covid che aveva fermato il titolare Skorupski – nella sfortunata gara casalinga dei felsinei contro la Roma (1-5) nella quale si infortunò anche alla caviglia e fu costretto a saltare le gare successive lasciando il posto a Da Costa, ha poi giocato contro l’Inter e quindi nel finale di stagione ha avuto spazio nei match contro Genoa e Verona. Mihajlovic, che fece esordire un certo Gigi Donnarumma ai tempi del Milan, ha sicuramente valutato nel ragazzo qualità interessanti. Ravaglia, dopo essere cresciuto nelle giovanili del Progresso di Castelmaggiore – squadra nella quale militava anche il fratello gemello, difensore – è passato alle squadre Under del Bologna tra il 2012 e il 2013 ed ha fatto anche due esperienze in Lega Pro, nel Sudtirol e nel Gubbio. La sua prima volta con i ‘grandi’ fu nell’estate del 2017 quando nel Bologna allenato da Donadoni svolse l’intero ritiro precampionato. Ha avuto, tra i suoi allenatori nel Bologna, anche l’ex portiere di Samp, Inter, Bologna e della nazionale Gianluca Pagliuca.
C’è un tratto che accomuna Ravaglia all’attaccante del Sassuolo e della Nazionale, Raspadori: sono nati entrambi a Castelmaggiore e cresciuti nella stessa scuola calcio. In una intervista sui canali ufficiali del Gubbio, il neo portiere giallazzurro racconta i primi passi nel calcio e i sogni che ogni ragazzo di quella età che si avvicina a quel mondo porta con sé gelosamente.
Federico ha un fratello gemello, Alessandro. Entrambi avvicinati al calcio dal papà. Il primo anno al Sudtirol che lui ha definito di formazione ma comunque stagione in importante. Poi l’ulteriore crescita nel Gubbio, dove ha giocato 24 gare di campionato. E un sogno: difendere i pali della squadra del cuore, il Bologna.
Giovanni Lanzi

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